“Incomprensibile il silenzio delle istituzioni”: i liberi cittadini sul Castello Carlo V

“Incomprensibile il silenzio delle istituzioni”: i liberi cittadini sul Castello Carlo V

 Così scrivono i quattro liberi cittadini che, all’inizio dell’anno, si sono fatti promotori del sit in per la riapertura parziale del Castello, in attesa della bonifica; Sono ormai trascorsi quasi quattro anni dalla chiusura del Castello Carlo V di Crotone disposta con ordinanza n. 32 del 5 aprile 2018 dell’allora sindaco di Crotone Ugo Pugliese ed è da quella data che ai cittadini ed ai turisti della nostra città è preclusa la possibilità di accedere ai servizi culturali fruibili all’interno del monumento, in particolare la biblioteca comunale ed il museo civico, nonostante ci siano le condizioni per una parziale riapertura.

L’interdizione all’accesso pubblico era stata motivata dall’esito di alcune indagini radiometriche che avevano evidenziato valori anomali di radioattività ambientale derivanti dalla presenza di meta silicati contenenti TENORM. Le successive rilevazioni ed indagini eseguite, tuttavia, hanno accertato che la sede della biblioteca e del museo civico, come altri parti del Castello, non fossero contaminate ma nonostante queste comunicazioni, gli enti preposti non hanno operato per la riapertura parziale del monumento simbolo della nostra città.

Dopo continue sollecitazioni da parte del Comitato Antica Kroton, nel maggio 2021, la Prefettura di Crotone a seguito di un apposito incontro, demandava al Comune di Crotone l’effettuazione di sopralluoghi tecnici radiometrici per la valutazione del rischio radiologico per la popolazione e la nomina di un esperto qualificato per la redazione di una relazione tecnica in seguito alle quali si sarebbe potuto decidere in merito alla riapertura.

Circa una anno addietro, nel mese di luglio 2021, abbiamo inoltrato un formale esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per la mancata riapertura di una parte del Castello di Crotone sede di servizi culturali, rappresentando l’operato della Prefettura e riepilogando i passaggi salienti dell’intera vicenda senza avere, ancora oggi, alcun riscontro.

Riteniamo che la vicenda della chiusura del Castello sia in palese contrasto con i diritti dei cittadini e siamo esterrefatti dal silenzio assordante dell’Amministrazione comunale, della Prefettura e della stessa Procura della Repubblica dai quali, di fatto, non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta.

Linda Monte

Filippo Sestito

Roberto Carta

Antonio Iritale