Abramo Cc, a Crotone dove tutto è iniziato tutto potrebbe finire

Crotone – Quello che sta accadendo ai circa 1000 lavoratori calabresi e siciliani dell’Abramo Cc, deve spingere a una riflessione seria sulla società in cui viviamo. Un Paese che pensa ai numeri e non alle persone non potrà mai crescere e guardare al futuro. Dietro quei numeri ci sono persone, famiglie, bambini. Dietro quei contratti ci sono vite non solo leggi.

La soluzione approvata dai Commissari con l’ok del Governo, che prevede solo la vendita di un ramo aziendale e di un numero esiguo di dipendenti, oltretutto non tutti crotonesi, causerebbe una bomba sociale in un territorio che già paga il prezzo di una percentuale di disoccupazione troppo alta. Ultimi in tutto, evidentemente, anche nei pensieri di chi, il lavoro, dovrebbe tutelarlo. Cosa succederà ai mariti, alle mogli, alle donne sole, alle mamme e ai tanti giovani che l’Abramo l’hanno creata con il loro lavoro, l’hanno fatta crescere con la loro professionalità, con i loro straordinari. Ora, qui dove tutto è nato tutto potrebbe finire ed è la città intera che non dovrebbe permetterlo.