ARSAC: “Non permetteremo che l’impegno di tanti venga oscurato da episodi di assenteismo”
“Non possiamo tollerare comportamenti che danneggiano l’immagine dell’ente e, soprattutto, tradiscono la fiducia dei cittadini e degli agricoltori calabresi.” Così la direttrice generale dell’ARSAC, F...

“Non possiamo tollerare comportamenti che danneggiano l’immagine dell’ente e, soprattutto, tradiscono la fiducia dei cittadini e degli agricoltori calabresi.” Così la direttrice generale dell’ARSAC, Fulvia Caligiuri, è intervenuta per fare chiarezza sui recenti sviluppi giudiziari che hanno coinvolto alcuni dipendenti dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria.
Dopo l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Crotone, l’Ente si è dichiarato parte lesa e ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Crotone.
“In attesa che l’autorità giudiziaria faccia il proprio lavoro, abbiamo avviato i procedimenti disciplinari interni previsti in casi come questi”, ha aggiunto la direttrice, sottolineando l’impegno quotidiano di tanti lavoratori seri.
“Non permetteremo che l’impegno di tanti venga oscurato da questi episodi.”
“Siamo qui per valorizzare la Calabria che funziona, quella che innova, che produce, che guarda al futuro,” ha concluso Caligiuri. “Continueremo a lavorare senza sosta e con ancora più determinazione.”
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Operazione della Guardia di Finanza: indagati 20 dipendenti su 23 per assenteismo
Nella giornata del 19 giugno 2025, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone hanno notificato un’informazione di garanzia a venti dipendenti pubblici in servizio presso la sede crotonese dell’ARSAC.
I dipendenti sono indagati per truffa aggravata continuata ai danni dell’Ente Pubblico e per falsa attestazione della presenza in servizio, in relazione a un diffuso fenomeno di assenteismo scoperto nel corso delle indagini.
L’inchiesta, partita nel novembre 2024, si è avvalsa di osservazioni dirette, pedinamenti, videosorveglianza, analisi del traffico telefonico e l’impiego di localizzatori GPS applicati ai veicoli dei dipendenti.
In soli quattro mesi di monitoraggio, le Fiamme Gialle hanno documentato numerosi episodi di timbrature false, spesso effettuate da colleghi in sostituzione degli assenti, e scambi di badge aziendali per simulare la presenza sul posto di lavoro.
Secondo gli investigatori, le assenze ingiustificate comprendevano ritardi, uscite anticipate e allontanamenti non autorizzati durante l’orario lavorativo. È stato inoltre riscontrato che i badge venivano conservati in un punto fisso dell’ufficio, così da poter essere utilizzati liberamente per le timbrature fraudolente.
Le verifiche hanno interessato 20 dipendenti su 23, facendo emergere gravi e sistematiche violazioni dell’obbligo di servizio e generando indebite retribuzioni per un totale di circa 20.000 euro, calcolate su appena 40 giorni di attività investigativa.
A fronte di questi elementi, è stato disposto un sequestro preventivo d’urgenza delle somme percepite indebitamente. Le indagini proseguono sotto il coordinamento della Procura di Crotone per accertare ulteriori responsabilità e l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti.