Bonifica di Crotone - Si accende il dibattito, Lentini: «Ha ragione il commissario Errigo»

Bonifica di Crotone – Era inevitabile. Passato il ferragosto e con le ferie giunte oramai al capolino, nonostante le alte temperature e i crotonesi ancora a mare, il dibattito intorno alla bonfica deg...

A cura di Redazione
23 agosto 2024 15:13
Bonifica di Crotone - Si accende il dibattito, Lentini: «Ha ragione il commissario Errigo» -
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Bonifica di Crotone – Era inevitabile. Passato il ferragosto e con le ferie giunte oramai al capolino, nonostante le alte temperature e i crotonesi ancora a mare, il dibattito intorno alla bonfica degli ex siti industriali si doveva accendere.

Fino a qualche settimana fa abbiamo registrato solamente gli interventi delle istituzioni, e lo scontro che si è acceso tra gli enti territoriali (Comune, Provincia e Regione) pronti al ricorso al Tar e il Commissario alla bonficia, generale Errigo.

Sulla vicenda interviene ora Giovanni Lentini, una voce fuori dal coro, pronto a spostare il ragionamento dallo scontro ad un potenziale sviluppo. Ecco il suo intervento

Lentini: «Scontro frontale con il commissario straordinario e con il governo e con Eni è inutile e rischioso».

Nell’ultimo comunicato stampa del generale Errigo, commissario straordinario alla bonifica del Sin di Crotone Cassano e Cerchiara di Calabria, al di là di qualche discutibile, ed evitabile, caduta di stile, più di tono che di sostanza, sotto quest’aspetto riconosco che alcuni passaggi sono oggettivamente intrisi di arroganza: “Osservare e fare osservare le leggi e i regolamenti non costituisce una libera scelta del Commissario, ma integra un preciso obbligo giuridico non solo in capo allo stesso, ma anche in capo a chiunque operi nella Pubblica Amministrazione nell’interesse delle comunità locali”, dopo trent’anni di chiacchiere e di traccheggiamenti, le sue dichiarazioni hanno messo un punto fermo e di non ritorno nell’intricata e complessa vicenda della bonifica: “A prescindere da pur legittime opinioni divergenti, che potranno e dovranno trovare composizione nelle opportune sedi, il Commissario Straordinario non mancherà, dunque, di porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di dare attuazione al mandato ricevuto dalla Presidente del Consiglio dei Ministri, volto a rimuovere gli ostacoli al pronto avvio degli interventi di bonifica delle aree, dei suoli e delle falde acquifere, oramai da troppo tempo approvati ma mai realizzati”.
Da queste autorevolissime, seppur, per alcuni aspetti, discutibilissime dichiarazioni del Commissario Straordinario si parte e si dovrà partire con la bonifica, non essendoci altre soluzioni se non lo scontro frontale, inutile e rischioso, con il commissario straordinario e con il governo e con Eni. Senza trascurare che allo stato attuale non ci sono soluzioni praticabili e realizzabili, se non qualche malcelata volontà di rivincita ex post da parte di qualche dinosauro e soluzioni campate in aria e non rispondenti alla realtà delle normative vigenti, sia italiane che europee.
Chiaramente tutto questo non impedisce, e non può e non deve impedire , che gli enti territoriali possano e debbano far valere le proprie ragioni con il Commissario e con il governo e, indirettamente, con Eni aprendo, di fatto, una discussione seria e vera non solo sull’intero iter della bonifica, a partire dalla chiusura e dalla caratterizzazione del Pob fase 1 – a questo riguardo la multinazionale, di fronte alla giuste richieste della provincia di Crotone non può esimersi dalle proprie responsabilità – , ma anche sul post bonifica con il riutilizzo, una volta messe in sicurezza permanente, delle ex aree industriali a fini industriali e commerciali. Riutilizzo che dovrà vedere il coinvolgimento diretto di Eni e delle altre due multinazionali presenti sul territorio, A2a e Eni, oltre che delle imprese e degli imprenditori locali.
Da questa sfida, e da come si governerà questa complessità , e questa della bonifica è sicuramente una tematica complessa, si misura il valore e la forza e la determinazione e il senso di responsabilità di una classe dirigente : “Nessuno può pensare di ostacolare il percorso di risanamento in assenza dei necessari presupposti fattuali e giuridici; occorre invece favorire, collaborare e cooperare all’attuazione degli interventi, in conformità alla legislazione nazionale e dell’Unione Europea” .
Senso di responsabilità che non ti fa arretrare e scappare di fronte alla complessità ma questa complessità invece cerca di governarla. E di governarla nell’esclusivo interesse del proprio territorio e della propria comunità.
Il resto fuffa.

Giovanni Lentini

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