Calabria - Sequestro di beni dal valore di 700 mila euro a noto esponente della 'Ndrangheta
Calabria – Il Nucleo della Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Catanzaro nei confronti di un soggetto di...

Calabria – Il Nucleo della Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Catanzaro nei confronti di un soggetto di beni mobili ed immobili per un valore complessivo stimato di oltre 700mila euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro nell’ambito dell’attività di contrato alla ‘Ndrangheta ,si sviluppavano in mirati accertamenti orientati all’applicazione della misura di prevenzione patrimoniali nei confronti di un soggetto condannato con sentenza definiva per reati di associazione mafiosa e traffico di sostanza stupefacente. Lo stesso ha ricoperto un ruolo apicale all’interno di un noto locale di ‘ndrangheta operante nel territorio del Vibonese. Gli accertamenti patrimoniali, che sono stati estesi anche al nucleo familiare nonché a terzi intestatari fittizi di beni, consentivano di rilavare nel periodo oggetto di investigazione una costante sperequazione patrimoniale, ovvero la incompatibilità del patrimonio accertato rispetto alla lecita capacità reddituale dichiarata.
“Il servizio testimonia – ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri – l’elevata attenzione che l’Autorità Giudiziaria e i militari in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia pongono sul fronte del contrasto alla criminalità economica e organizzata, con particolare riferimento alla ‘ndrangheta, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale e salvaguardare gli operatori economici ed i cittadini. Altresì, il sequestro di patrimoni illeciti assume un valore anche ‘sociale’, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità. L’aggressione ad ogni forma di criminalità restituisce competitività e legalità al mercato, alimentando gli investimenti ed il conseguente sviluppo imprenditoriale ed economico che la criminalità mira a controllare e rallentare”.
Il provvedimento è stato emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura distrettuale del capoluogo di regione.
Le indagini hanno riguardato un soggetto condannato, con sentenza definitiva, per reati di associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti che, secondo quanto emerso, ha ricoperto un ruolo apicale all’interno di una cosca vibonese. Gli accertamenti patrimoniali, che sono stati estesi anche al nucleo familiare e a terzi intestatari fittizi di beni, hanno consentito di rilevare una sproporzione tra il patrimonio accertato e la capacità reddituale dichiarata.
I sigilli sono stati apposti a sei fabbricati, un terreno, al compendio aziendale di una ditta operante nel settore del ‘Commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri’ con 25 vetture e, infine, di disponibilità finanziarie di varia natura, detenute dall’uomo o dai suoi familiari in vari Istituti di credito.