Crisi idrica nel crotonese - Calabretta (Sorical): «Siamo in piena emergenza»

Crotone – «Siamo in piena emergenza», il commissario della Sorical Cataldo Calabretta non nasconde la preoccupazione sulla situazione idrica in cui versa in questo periodo il nostro territorio. La gra...

A cura di Redazione
22 luglio 2024 13:00
Crisi idrica nel crotonese - Calabretta (Sorical): «Siamo in piena emergenza» -
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Crotone – «Siamo in piena emergenza», il commissario della Sorical Cataldo Calabretta non nasconde la preoccupazione sulla situazione idrica in cui versa in questo periodo il nostro territorio. La grave siccità che interessa la Sila Crotonese sta mettendo in crisi lo schema acquedottistico Lese, composto dalle sorgenti e dall’impianto di potabilizzazione di Savelli. La produzione dell’Ipot è scesa da 120 l/s a 75 l/s per mancanza di acqua grezza da potabilizzare, mentre le sorgenti hanno avuto un vertiginoso caso di produzione da 130 l/s a 70 litri al secondo. Un calo, secondo i tecnici della Sorical, mai registratosi negli ultimi anni.

I tecnici della Sorical da giorni stanno effettuando dei sopraluoghi su tutto il tracciato per verificare la presenza di allacci impropri o perdite per pianificare eventuali interventi. Inoltre si sta ipotizzando un eventuale piano di emergenza che prevede anche la turnazione dell’erogazione per zone omogenee per poter garantire l’erogazione a tutti i comuni serviti. L’acquedotto Lese è uno dei più complessi della Calabria, serve un vasto territorio di comuni tra le province di Cosenza e Crotone. Il ramo nord serve i comuni jonici situati a sud della Provincia di Cosenza (Campana, Mandatoriccio, Scale Coeli, Pietrapaola, Terravecchia e Cariati Centro), mentre il ramo sud serve i comuni del crotonese di Verzino, Umbriatico, Pallagorio, Cirò Superiore, Crocoli, Carfizi, San Nicola Dell’Alto, Melissa, Casabona, Belvedere Spinello, Strongoli, Rocca di Neto.

«Bisogna migliorare la distribuzione – ha aggiunto Calabretta – anche se molto dipende dalla siccità, dagli allacci abusivi e illegali e dagli sprechi». Servono insomma azioni mirate che comunque devono essere messe in campo tenendo conto dei cambiamenti climatici che interessano l’intera Penisola, da nord a sud. «Quest’anno in Calabria ha nevicato poco e la neve dà a possibilità di riempire gli invasi in maniera più equilibrata. Ora siamo in una fase di transizione – precisa il commissario -, abbiamo il soggetto unico gestore a cui e stato affidato il servizio unico integrato e, secondo il cronoprogramma, stiamo acquisendo le infrastrutture dei territori che poi di fatto avevano in gestione la rete comunale. A settembre procederemo con Congesi e poi con tutto il resto della provincia di Crotone e con il distretto che prevede anche San giovanni in Fiore. Abbiamo dovuto ridisegnare la Calabria e individuare sette distretti».

Sulla scarsità d’acqua Calabretta aggiunge: «Si potrebbe pensare di avviare delle campagne per razionalizzarla e chiedere la possibilità di ponderare l’utilizzo. Davanti a questa situazione preoccupante, l’unica cosa che si può fare, purtroppo, è invitare i Comuni a utilizzare l’acqua solo in determinate ore proprio per facilitare il riempimento dei serbatori, questo per soddisfare il fabbisogno nelle fasce orarie di maggiore richieste. Contestualmente però ci deve essere anche la possibilità di monitorare l’utilizzo perchè se accade come registriamo quotidianamente, che in alcuni dei territori della Calabria l’acqua potabile viene utilizzate per altri scopi, viene meno la risorsa che deve essere utilizzata per usi civili. La siccità è un fenomeno che è sempre esistito, sono cambiate però le modalità degli eventi e l’utilizzo e il fatto di non avere in questi anni modernizzato le infrastrutture incide molto».

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