Crotone, apre la mostra con i reperti sottratti ai mercanti d'arte
Crotone – E così, i diversi reperti sottratti al mercato nero dal Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, saranno esposti dal 6 luglio fino al 31 ottobre 2024 presso il Museo di Capo Colon...

Crotone – E così, i diversi reperti sottratti al mercato nero dal Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, saranno esposti dal 6 luglio fino al 31 ottobre 2024 presso il Museo di Capo Colonna. La mostra sarà inaugurata presso il museo sabato 6 luglio alle ore 11.00.
I reperti di Kroton sono segno di un’antica civiltà che è passata nella nostra città. Si tratta di reperti archeologici restituiti dai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale alla Direzione Museale della Calabria, oggetti provenienti da traffici illegali che i militari del Nucleo Tpc di Cosenza hanno recuperato nell’ambito dell’indagine denominata Achei.
Tra i numerosi reperti di questa operazione, anche uno specchio in bronzo con impugnatura a forma di fanciulla panneggiata (kore) del V secolo avanti Cristo, una grande lekythos attica a figure nere su fondo bianco, attribuibile al Pittore di Edimburgo del 500 a.C., 52 esemplari di monete in oro, rame, bronzo argento che vanno dal V al III sec. a.C.
Sono stati giorni di intenso lavoro fino a pochi giorni fa per i Musei di Crotone. Il Direttore regionale Filippo Demma e lo staff composto da Gregorio Aversa, Marianna De Matteis, Ernesto Salerno e Ramona Marrella hanno lavorato alla prossima iniziativa, ovvero la mostra che da sabato prossimo aprirà i battenti presso il Museo di Capo Colonna e che riporterà a Crotone i reperti recuperati dal prezioso lavoro investigativo del nucleo Tutela Patrimonio culturale dei Carabinieri.
I giovani ricercatori della Scuola Superiore Meridionale, invece, guidati dal professor Carlo Rescigno, stanno studiando le risultanze dei primi saggi esplorativi in corso a Capocolonna, per programmare le nuove campagne d’indagine.
Saranno esposti i reperti dell’operazione Achei: “Il pezzo più particolare è lo specchio di bronzo perchè è indicativo di una produzione krotoniate – ci ha detto il direttore del Museo Archeologico di Capo Colonna Gregorio Aversa – lo riteniamo prodotto di Crotone, realizzato nelle officine krotoniati”.
E’ stato effettuato dunque un lavoro di selezione “perchè non abbiamo tantissime vetrine in base alla capoienza – ci confida – c’è stato un discorso di restauro, di realizzazione di pannelli e testi. Insomma, ci vuole un po’ di tempo“.
Sono pezzi che fanno parte della collezione del polo museale di Crotone: “Avendo un museo grande in via Risorgimento potremmo pensare a qualche spazio in più. Per il futuro mi auguro di avere un museo più grande in città, e mi farebbe piacere raccontare la storia di Crotone, non solo esporre bei reperti, ma fare in modo che diventi un luogo di narrazione”.
