Crotone - Con uno striscione e determinazione, così i ragazzi della Kroton Nuoto difendono il loro sogno e il diritto allo sport
Tra silenzi e rimpalli di responsabilità, i giovani nuotatori continuano ad allenarsi in mare

Crotone – "Piscina: diritto non privilegio Art. 33 Cost. VIOLATO A CROTONE”, uno striscione, semplice ma potente, continua a raccontare una storia fatta di sacrifici, silenzi istituzionali e diritti negati. Lo striscione realizzato dai genitori dei ragazzi della Kroton Nuoto è stato nuovamente esposto questa volta dai giovanissimi atleti sulla spiaggia di Crotone dove si sono ritrovati anche questa mattina per allenarsi in mare visto che la piscina per loro rimane chiusa. Un allenamento difficile visto il forte vento e la presenza di numerose meduse.
Lo stesso striscione era già apparso a Lamezia Terme, durante le finali esordienti, attirando l’attenzione del pubblico e suscitando domande che restano ancora senza risposte. Ora, torna a fare notizia, issato proprio dai ragazzi sulla sabbia della loro città. Una città che, paradossalmente, li sta privando di uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana che riconosce e promuove “l’arte e lo sport in tutte le sue forme”.
La vicenda continua a far discutere. Tra rimpalli di responsabilità e assenza di soluzioni concrete, gli unici a pagare davvero sono i ragazzi, eppure loro nonostante tutto, continuano ad allenarsi, a crederci, a inseguire sogni in costume e cuffia, in una protesta silenziosa ma che fa scalpore.
I loro allenamenti sono il segno di una passione che resiste ma anche il segnale di un’emergenza educativa e sportiva che non può più essere ignorata. La questione della piscina a Crotone non è solo una questione logistica o gestionale: è una questione di diritti negati.
E forse è proprio da quella spiaggia che parte l’appello più forte: quello dell'ascolto per rispettare il loro diritto allo sport.