Crotone e Turismo - I crotonesi ci spiegano come fare: «ma dobbiamo cambiare mentalità»
Crotone e Turismo – Quando si parla della bellezza e del rilancio del nostro territorio, i cittadini non si tirano di certo indietro. Il sondaggio che la scorsa settimana abbiamo lanciato sul nostro...

Crotone e Turismo – Quando si parla della bellezza e del rilancio del nostro territorio, i cittadini non si tirano di certo indietro. Il sondaggio che la scorsa settimana abbiamo lanciato sul nostro sito è stato non solo ampiamento “votato” ma anche molto commentato sui social. Come ogni settimana pubblichiamo ciò che i nostri lettori hanno scritto sui social.
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Sono stati tanti i commenti interessanti e ricchi di spunti. Alla domanda “Crotone: un territorio con tanta bellezza, cosa manca per un rilancio turistico?”, risponde con un elenco Salvatore: «Efficienza infrastrutture e mezzi di trasporto efficaci , connettività veloce dalla Sibaritide al Crotonese, Aeroporto efficiente come Aerostazione, ampliamento voli e destinazioni Estere. Infine cambiare cultura e metodi dell’accoglienza ed ospitalità, più strutture alberghiere sul mare completi di confort. Crotone ha una storia millenaria che si riappropria della sua vera identità, riprendendosi ciò che stato tolto e portato altrove».
Fiore guarda il bicchiere mezzo pieno e parte da una certezza: «Crotone è una città stupenda e a mio avviso piena di cultura e magia», poi aggiunge: «Diciamo che è un po’ scomoda da raggiungere per il tragitto in macchina infinito partendo dal Nord . I voli non sempre economici e disponibili, l’accoglienza per la mia esperienza personale è sempre stata positiva. Manca secondo me di iniziative turistiche, come per esempio intrattenimenti sulle spiagge per giovani e adulti che hanno voglia di divertirsi senza spostarsi troppo dal bellissimo lungomare che Crotone offre. Quest’anno ho notato strutture nuove e di alto livello in alcuni lidi e questo fa ben sperare in un progresso turistico. Forse un po’ più di pubblicità a questo bellissimo posto andrebbe fatta».
Anche Filomena guarda il lato positivo: Se elenchiamo ciò che manca non finiremo mai! La bellezza, il mare, i resti antichi non bastano senza la volontà politica di rendere Crotone come merita. qualcosa però inizia a vedersi dopo anni e anni di abbandono, ma tanto c’è da fare».
Elio aggiunge: «Mancano strutture e infrastrutture, manca una sanità efficente e funzionale, una classe politica all’altezza di sviluppare il territorio crotonese con investimenti seri orientati al turismo di massa visto le grandi risorse che abbiamo con archeologia, spiagge e coste invidiate da tutti, dovrebbero prendere come esempio la Puglia che ha investito negli ultimi decenni talmente tanto che oggi e la meta più gettonata d’Italia, l’ hanno saputo creare una economia turistica solida e funzionale».
Stefano invece risponde: «Manca una buona università, un collegamento migliore con le altre città, un buon aeroporto e una stazione dei treni con il triplo dei binari».
Il nodo delle infrastrutture sembra essere la cosa che più frena lo sviluppo del turismo, Anna Maria scrive: «Mancano i treni che arrivino a Crotone come un tempo. Il notturno da Bologna…. un lontano ricordo. A Crotone ci vengono ancora solo i Crotonesi che vivono al nord per nostalgia o parenti ma le altre persone non vengono perché è una città a parte… difficile da raggiungere se non in auto».
Maria Pia interviene così: «Serve più rispetto per l’ ambiente, più senso civico. E poi bisogna potenziare rete idrica e incrementare i collegamenti aerei e ferroviari».
E poi leggiamo il commento, più vero che mai, di Rosa: «Io sono crotonese, abbiamo tante buone qualità, siamo ospitali siamo gentili. Cerchiamo di essere positivi abbiamo tante belle cose non guardiamo soltanto le cose che mancano dobbiamo avere fiducia in noi stessi prima di tutto. In tutti i posti manca sempre qualcosa».
«Mancano infrastrutture per poter raggiungere Crotone e il crotonese che rispetti la propria città» – è quello che pensa Daniele che aggiunge: «Diciamo che siamo ancora primitivi per poter parlare di turismo».
E poi c’è Tina che scrive: «Collegamenti, navette, fontanelle potabili ovunque , locali con gastronomia locale e soprattutto menù e prezzi esposti all’esterno. Souvenir, accoglienza con costumi tradizionali, infopoint, personale nei locali che parlino almeno la lingua inglese». Commenta anche Enzo: «Oggi il problema è innanzitutto culturale, poi politico ed infrastrutturale. Turismo è imprenditorialità, più che manovalanza. Ma il rispetto per la nostra natura deve essere di tutti. Ci vuole tempo e scuole per prepararci ad accogliere turisti, ripulire la città, ovviamente trasporti e posti letto».