Crotone - Galea (Italia Viva) denuncia lo stallo del centrosinistra: “Serve un cambio di passo immediato”

Nel mirino i continui rinvii del tavolo politico

A cura di Redazione
06 luglio 2025 19:00
Crotone - Galea (Italia Viva) denuncia lo stallo del centrosinistra: “Serve un cambio di passo immediato” -
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Crotone – In un momento cruciale per il futuro della città, Italia Viva Crotone lancia un duro affondo contro lo stallo che sta bloccando il dialogo all’interno del centrosinistra locale. Con un comunicato a firma di Mario Galea, il partito riformista denuncia la paralisi del tavolo politico tra le forze progressiste, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di confronto per la costruzione di un progetto condiviso in vista delle prossime sfide amministrative.

"Non si può restare immobili mentre Crotone affronta emergenze strutturali gravissime", scrive Galea, citando tra le priorità la crisi economica, la disoccupazione giovanile, il degrado urbano, la fuga di competenze e il progressivo isolamento infrastrutturale della città".

Secondo Italia Viva, l’assenza di un confronto trasparente, i continui rinvii e le “assenze strategiche” rischiano di compromettere irrimediabilmente la fiducia dei cittadini e di alimentare l’astensionismo. “Chi punta a imporre candidature fuori da ogni percorso collettivo commette un grave errore politico e morale”, si legge nella nota.

Il partito invoca un cambio di rotta immediato: “Servono regole chiare, tempi certi e obiettivi comuni. Non si costruisce un progetto serio sull’ambiguità e sul rinvio”.

Italia Viva rinnova il proprio impegno per un progetto politico ampio e partecipato, capace di coinvolgere il mondo civico e le energie positive del territorio, con l’obiettivo di dar vita a una proposta riformista fondata su merito, sostenibilità e innovazione amministrativa. “La nostra proposta – si legge ancora – non è quella di un partito, ma di un metodo: dialogo, trasparenza, concretezza, coraggio”.

Il messaggio finale è netto: “Crotone merita molto di più di questa paralisi. Il tempo delle attese è finito. O si costruisce davvero un’alternativa, oppure si lascia campo libero a chi vuole solo gestire il declino. Noi, questo rischio, non lo accettiamo”.

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