Crotone - Giuseppe Crea: «La statua di mio padre simboleggia i valori della libertà»
Crotone – Alcune scritte riferite alla vicenda di Alfredo Cospito sono state realizzate la notte scorsa a Crotone, su una statua dedicata agli internati di tutte le guerre e, in particolare, al croton...

Crotone – Alcune scritte riferite alla vicenda di Alfredo Cospito sono state realizzate la notte scorsa a Crotone, su una statua dedicata agli internati di tutte le guerre e, in particolare, al crotonese Claudio Crea (leggi qui il nostro articolo di questa mattina).
«Non ci sono parole, perchè tutti sanno e nessuno parla, questa è la verità. Se guardiamo davanti, la prima scritta sotto la statua di mio padre, vi accorgerete che non sono anarchici, loro non scrivono falso – sono le parole del figlio di Claudio Crea, il signor Giuseppe, contattato telefonicamente dalla nostra testata – poi non abbiamo anarchici a Crotone, ma vandali».
L’amara scoperta questa mattina, tramite una telefonata dal fratello del signor Giuseppe: «Mio fratello si è sentito male, ripeto, non ci sono parole – ha continuato – hanno rotto anche la targa delle Foibe e lì c’era scritto pure Claudio Crea. Solo queste due targhe sono state toccate nel tempo, e nessun altra. Quindi non sono anarchici, ma vandali. Cosa ha fatto di male mio padre, Claudio Crea, per meritarsi ciò?» La Statua è stata donata alla città dalla famiglia Crea, collocata all’incrocio della via che porta il nome del crotonese internato nei campi di concentramento in Germania. Si trova alle spalle dell’Istituto Scolastico Vittorio Alfieri di Crotone: «La statua di mio padre simboleggia i valori della libertà, della uguaglianza, della pace.
Le parole del sindaco Vincenzo Voce
Poi, nel pomeriggio, il primo cittadino di Crotone Vincenzo Voce: «Un atto vandalico reso ancora più vergognoso dal fatto che è stato compiuto su una statua che rende onore alla memoria degli ex internati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti».
«Sono d’accordo con quello che dice – è la replica al sindaco di Giuseppe Crea – anche perchè la targa delle foibe è stata già ripristinata, è pronta, va solo montata. Ma stiamo aspettando per non fargli fare la stessa fine. E’ già pronta per il 10 febbraio. L’abbiamo fatta noi come Anioc insieme alla famiglia del Cavaliere Massimiliano Baffa».
Chi è Claudio Crea
Claudio Crea è nato a Melissa il 28 marzo 1915. A cinque anni rimane orfano del padre morto durante la prima guerra mondiale. Sono anni difficili e sofferti. Deve abbandonare la scuola e dedicarsi al lavoro e sotto la guida del fratello maggiore, diviene un ottimo elettricista. Questo suo mestiere sarà la sua salvezza, quando sarà catturato dai tedeschi il 12 settembre 1943.
Fu internato nel lager di Amburgo dove si distinse per essere di conforto e di aiuto, punto di riferimento per i suoi compagni di prigionia. E’ utilizzato nella manutenzione elettrica di una fabbrica dove è necessaria la sua presenza. In uno dei suoi spostamenti trova un piccolo tesoro con il quale riesce a comprare viveri che costituiscono la sopravvivenza per i suoi compagni di prigionia. Liberato dagli americani nel 1945, ritorna nella sua terra. Muore nel luglio del 1965.
