Crotone - La storia della "Barca", un omaggio ai fratelli Tricoli

Il progetto di valorizzazione dei tracciati urbani punta sulla rotatoria Caputi e Corrado; la storica opera del 1998 viene restaurata e trasformata in porta d’ingresso del parco archeologico urbano.

A cura di Redazione
06 ottobre 2025 07:30
Crotone - La storia della "Barca", un omaggio ai fratelli Tricoli -
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Il progetto Antica Kroton entra in una nuova fase, guardando con decisione alla rigenerazione urbana e alla valorizzazione del patrimonio storico cittadino. Tra gli interventi del sotto-asse “1.2.2.2 Fruibilità sui tracciati urbani esistenti”, spicca la riqualificazione delle rotonde cittadine, che diventeranno veri e propri simboli di una città moderna con radici nell’antichità.

Dopo un’attenta valutazione, l’Amministrazione ha deciso di concentrare le risorse sulle rotatorie Antonio Caputi e Francesco Corrado, rinviando invece a un futuro intervento quella de “Il Legionario”. La scelta è stata dettata sia da motivazioni economiche sia dalla complessità di intervenire su un monumento del 1922 soggetto a vincolo di tutela, la cui ricollocazione richiede un progetto dedicato e finanziamenti specifici.

Tra le opere che riceveranno nuova vita, spicca la rotatoria della barca romana, realizzata nel 1998 con un budget limitato, principalmente per raccontare la storia dei fratelli Tricoli, pescatori crotonesi che all’inizio del Novecento avevano individuato, vicino alla costa di Cifo a Capocolonna, il relitto di una nave carica di marmi provenienti dalla Turchia e diretti probabilmente verso Roma.

Come ricorda l’archivio storico, “nel 1908 Antonio Tricoli, seguito l’anno successivo dal fratello Francesco, con altri familiari, recuperò questi enormi labbra che oggi si trovano davanti al Museo Archeologico di via Risorgimento. Il primo labrum fu portato a Taranto, in un palazzo della Prefettura. Il recupero subacqueo, guidato dall’archeologo Paolo Orzi, fu una prima esperienza di questo tipo a Crotone nel 1915.”

Negli anni, i reperti furono temporaneamente accantonati al Portonuovo e poi trasferiti dal padre francescano Racheli alla chiesa di Corazzo, dove rimasero fino agli interventi più recenti dell’amministrazione comunale.

Come racconta l'ingegnere Tedesco, l’opera del 1998 ricostruisce la prua e la poppa della nave romana, realizzate da un abile artigiano crotonese, con disegni abbozzati ma capaci di evocare il naufragio. I reperti, prelevati dalla Sovrintendenza, furono temporaneamente trasferiti a Capocolonna, lasciando il monumento incompleto.

Ora, grazie all’intervento di restyling, la barca viene valorizzata con un restauro dei due pezzi principali, una pavimentazione adeguata e un’ambientazione che ne ripristina il significato storico e archeologico. La rotatoria diventa così una porta di ingresso al quartiere centrale dell’antica Croton, collegando il parco archeologico urbano al quartiere meridionale, all’area dello stadio e al tracciato della Calabria lucana, con un percorso che valorizza l’archeologia ritrovata e la storia subacquea della città.

L’intervento si inserisce in un più ampio progetto di rigenerazione urbana promosso dall’Amministrazione e coordinato dall’architetto Cucinella, che mira a rendere più fruibili e simboliche le aree centrali della città, trasformando la storia in elemento di attrazione culturale e identitaria.

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