Crotone - Lettera aperta di un cittadino: «Ascensori pericolosi all’Ospedale, serve un intervento urgente»

Crotone – Un appello accorato e urgente arriva da un cittadino crotonese riguardo alle condizioni critiche degli ascensori pubblici all’interno dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio di Crotone.

Il cittadino, ha indirizzato una missiva con tanto di foto al Commissario dell’Asp Monica Calamai e al sindaco di Crotone Vincenzo Voce. Chi invia la mail ha voluto precisare fin da subito che il suo intervento non vuole essere una critica generica al sistema sanitario locale, che riconosce come esempio di professionalità e dedizione, nonostante le difficoltà legate a carenze di risorse. Tuttavia, ha evidenziato una situazione di degrado e pericolo che da mesi persiste nei dispositivi di trasporto verticali del nosocomio.

Attraverso alcune fotografie, il cittadino documenta la totale mancanza di segnaletica visiva sugli ascensori: assenza di indicatori di chiamata e di posizione della cabina, elementi fondamentali soprattutto per persone anziane o con ridotta mobilità. Ancora più preoccupante, il pannello di controllo interno risulta danneggiato o incompleto, con bottoni mancanti e fili elettrici esposti. In un episodio segnalato, una persona ha addirittura tentato di azionare l’ascensore inserendo le mani in un foro aperto della pulsantiera, rischiando gravi infortuni.

“La situazione non è più tollerabile, soprattutto in un ospedale frequentato da malati, anziani e bambini”, afferma il cittadino, che spera in un rapido intervento per risolvere questa incresciosa condizione.

L’appello è diretto in particolare al nuovo commissario dell’ASP di Crotone e al sindaco, in qualità di membro della conferenza permanente dei sindaci dell’Azienda Sanitaria Provinciale, affinché si attivino per la sostituzione degli ascensori con sistemi nuovi e sicuri, anche ricorrendo alla procedura d’urgenza prevista dal codice degli appalti, che consente di bypassare i tempi lunghi delle gare tradizionali in caso di emergenze per la sicurezza pubblica.