Crotone - Linux, da nicchia a opportunità: “Proviamolo in dual boot e scopriamo nuove libertà digitali”
Appassionati e neofiti riuniti alla Biblioteca della Follia per parlare di software libero e dignità digitale
Il Linux Day, che annualmente si tiene ogni quarto sabato di ottobre, nasce nel 2001 come appuntamento per riunire e dare voce alle persone attive nel movimento del software libero, dell’open source e soprattutto del mondo Linux. Anche a Crotone l’iniziativa è stata celebrata ieri sera presso la Biblioteca della Follia, in piazza Umberto I, dove appassionati e neofiti si sono riuniti per confrontarsi sull’importanza della libertà digitale.
A promuovere l’incontro è stato Francesco Torchia, utilizzatore di Linux da anni e profondo conoscitore dei sistemi operativi liberi. “Spesso si sente dire che se qualcosa è gratuito, allora siamo noi il prodotto – ha spiegato – Con Linux e il software libero l’essere umano non è più un prodotto, ma una persona che mantiene piena dignità nella sua vita digitale”.
Torchia ha chiarito il concetto di software libero distinguendolo dal semplice “gratis”. “Un software libero permette di conoscere e verificare il codice sorgente. La libertà viene prima del costo: il software è visionabile, modificabile e, spesso, anche gratuito”.
Durante l’incontro si è parlato anche della diffusione del sistema operativo nella realtà crotonese: “Non esistono statistiche precise su quante persone a Crotone lo usino – ha commentato – però sappiamo che nelle scuole ci sono professori che credono molto in questa filosofia e la portano avanti con impegno”.
Torchia ha poi sottolineato i benefici concreti: “Linux permette di riabilitare computer obsoleti grazie alla versatilità e alla gestione efficiente della memoria. Migliora la vita delle persone semplificando l’interfaccia digitale e garantendo più stabilità e sicurezza”.
Il suo rapporto con il pinguino nasce da lontano: “Ho conosciuto Linux per caso quando avevo dieci anni e mi si è aperto un mondo. Non parliamo di un solo sistema operativo, ma di una costellazione di sistemi nati da società e community che collaborano per offrire software libero. Io stesso sono passato da Windows a Linux”.
Le motivazioni alla base di questa scelta sono chiare: “Credo sia importante usarlo per una questione etica, perché tutela i diritti del cittadino nel mondo digitale, ma anche per la grande versatilità del sistema”.
La serata è poi proseguita con un confronto tra i presenti. Uno degli intervenuti ha osservato: “C’è un deserto, una sintassi che non abbiamo mai letto. La volontà c’è ma poi ci si scontra con un linguaggio nuovo e ci si scoraggia. È mancato un programma di alfabetizzazione, anche nelle scuole: il mondo Linux è rimasto una nicchia”.
Un altro partecipante ha aggiunto: “Forse siamo troppo abituati allo standard di Windows”.
Torchia ha quindi proposto una soluzione accessibile a tutti: “Il consiglio è di utilizzare un dual boot: un computer con Windows e Linux, così si prende confidenza senza rinunciare a ciò che si conosce”.
La serata si è conclusa con un impegno condiviso: organizzare nuovi incontri a Crotone nel corso dell’anno, guidati da docenti di informatica e volontari, per diffondere consapevolezza e competenze nel segno del software libero.
Danilo Ruberto
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