Crotone, Meo su solidarietà a donne iraniane: «Bocciatura decretata dal voto contrario di sole due consigliere»

Riceviamo e pubblichiamo – Mi vedo costretto, mio malgrado, pur essendoci tante cose importanti per la nostra Città di cui occuparsi a dover commentare l’assurda ed incomprensibile bocciatura della pr...

A cura di Redazione
10 ottobre 2022 14:00
Crotone, Meo su solidarietà a donne iraniane: «Bocciatura decretata dal voto contrario di sole due consigliere» -
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Riceviamo e pubblichiamo – Mi vedo costretto, mio malgrado, pur essendoci tante cose importanti per la nostra Città di cui occuparsi a dover commentare l’assurda ed incomprensibile bocciatura della proposta di deliberazione consiliare promossa dall’associazione Disegno sociale che intendeva esprimere solidarietà alle donne Iraniane ed alla nostra giovane connazionale Alessia Piperno. Intendo farlo solo per rispetto dell’Associazione proponente e del Consiglio comunale che a stragrande maggioranza aveva inteso approvare la proposta.

La bocciatura è stata infatti decretata dal voto contrario espresso da solo due consigliere comunali donne, oltre che dall’astensione di una terza e dall’ulteriore voto espresso da un Consigliere che quantomeno ha avuto la prontezza di spirito di dichiarare il giorno dopo di essere comunque d’accordo all’approvazione della proposta, salvo futuri ripensamenti. Costa fatica ritrovare una plausibile motivazione di tale contrarietà non solo perché non è stata in alcun modo motivata in sede di discussione, quanto perché, nell’arco delle successive 48 ore, a fronte della pubblica indignazione, abbiamo assistito ad una serie di smentite, piuttosto che di orgogliose rivendicazioni, giustificate da motivazioni tutte fra loro in contrasto, il tutto condito da inutilmente offensivi, contorti sproloqui, con i quali si è fatto riferimento a presunti complotti sessisti e naturalmente all’indegnità di chi scrive di poter sposare cause che abbiano a che vedere con i diritti delle donne.

Riepilogando i fatti domenica due ottobre la Presidente dell’associazione Disegno sociale mi manifestava la volontà di presentare un ordine del giorno nel Consiglio del 4 di ottobre di solidarietà nei confronti della lotta delle donne iraniane e della nostra giovane connazionale Alessia Piperno che attualmente è detenuta in Iran, di cui non si sa più nulla e che risulta essere colpevole di aver fraternizzato con le donne in rivolta ma sorge il dubbio che ad aggravare la sua posizione vi sia anche la sua appartenenza ad una famiglia ebrea. Ho militato in più di un’associazione che della tutela dei diritti degli imprigionati per motivazioni politiche fa la sua ragion d’essere e so che l’indignazione su una ingiusta detenzione va manifestata dall’opinione pubblica il prima possibile perché dopo che il prigioniero è morto lo puoi solo commemorare, non certamente resuscitare.

Portavo perciò il punto in discussione, lunedì 3 ottobre, nella IV commissione tra le varie ed eventuali, ma la consigliera Venneri, come solitamente è abituata a fare, disertava i lavori. Il Regolamento comunale purtroppo non consente alle commissioni di proporre ordini del giorno direttamente in Aula consiliare, pertanto, l’unica possibilità per discutere il punto con sollecitudine, era che un Consigliere comunale ne richiedesse l’approvazione in Consiglio il quale deve esprimersi in questo caso all’unanimità, ho perciò io stesso avanzato la proposta intestandola all’Associazione proponente.

La problematica tra l’altro è stata già affrontata una prima volta dalla Commissione pari opportunità il 7 di ottobre, anche in questa seduta, malauguratamente, la Consigliera Dalila Venneri era assente. In Consiglio le cose sono andate come sono andate. Nelle scomposte giustifiche a scoppio ritardato diramate con una foga che non ha fatto altro che amplificare la comune riprovazione, due delle consigliere, tengono a specificare di essere d’accordo con la lotta delle donne iraniane ma fieramente contrarie che io sul punto possa esprimere qualunque genere di opinione. Non leggo però stranamente di alcuna manifestazione di solidarietà verso la nostra concittadina Alessia Piperno, ingiustamente incarcerata e detenuta, verso la quale nella proposta bocciata, si manifestava solidarietà ed appoggio.

Non voglio credere che una tale omissione sia stata suggerita dall’appartenenza di questa ragazza ad una famiglia di religione ebraica. Mi ripugna l’idea che tale mancanza sia stata propiziata da una reale consapevolezza, preferisco credere che tale vergognosa omissione sia stata conseguenza della superficialità estrema con cui le due distratte consigliere sono solite interpretare il ruolo di elette del popolo. Tra l’altro, a proposito di strumentalizzazioni infantili, in uno dei comunicati persino ci si accaparra meriti inesistenti nientedimeno che riguardo all’istituzionalizzazione del Museo Pitagora. Ho richiesto diverse volte l’adozione di deliberazioni in favore di prigionieri politici e mai mi era capitato di imbattermi in personalismi ed egocentrismi di una tale bassezza. Chiedo perdono alla veramente meritoria associazione Disegno sociale che tante lotte promuove in favore degli ultimi e dei dimenticati, la mia colpa grave è quella di aver creduto nel prevalere, almeno in simili circostanze, in un barlume di ragionevolezza.

Consigliere comunale
Fabrizio Meo

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