Crotone - Non c'è pace manco al Caposanto (Foto Gallery)
Crotone – Dovrebbe essere un lugo di pace, di contemplazione, di preghiera, ma qui l’unica preghiera che si fa riguarda la sistemazione della piazza che, da quando è stata rifatta e inagurata sotto il...

Crotone – Dovrebbe essere un lugo di pace, di contemplazione, di preghiera, ma qui l’unica preghiera che si fa riguarda la sistemazione della piazza che, da quando è stata rifatta e inagurata sotto il sindaco Vallone, è sempre al centro di polemiche.
Nata male e, ora possiamo dirlo, cresciuta peggio. La piazza antistante il cimitero cittadino è veramente una piaga per qualsiasi amministrazione.
L’amministrazione Vallone, nel 2014 ha deciso di trasformare la strada che passava davanti al Cimitero in una piazza, con tanto di ornamenti dall’alto valore simbolico.
Il marmo utilizzato per gli arredi urbani e le piante di alloro, messe come ornamento, dovevano dare l’idea di un “tempio” del silenzio, richiamando l’architettura ed i simboli della Magna Grecia, quando i templi erano rivestiti in marmo e gli eroi venivano salutati con corone di alloro.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo una città che questo progetto lo ha sempre mal digerito, innanzitutto perchè stringeva la carreggiata che portava ai lidi e d’estate diventava (ancora oggi lo è) un vero e proprio imbuto, in cui la doppia corsia di via Gallucci e la strada di viale Gramsci convergono in una strettoia che altro non può fare che rallentare a dismisura il traffico, generando code lunghissime e insopportabili soprattutto sotto il sole di agosto.
Ma oltre ai problemi legati alla viabilità (che dovevano essere risolti da una parallela a viale Magna Grecia che doveva nascere alle spalle del cimitero e di cui si è persa traccia da innumerevoli anni), c’è anche una tenuta degli arredi.
I blocchi quadrati sono diventati, quasi immediatamente, gli obiettivi preferiti di viandanti distratti, che in fase di parcheggio, e non solo, hanno cominciato, una botterella alla volta, a lesionarli fino a distruggerli.
La fontanella nata per dare rifregerio a chi saliva dalla spiaggia e ad evitare che qualche bagnante entrasse al cimitero per lavarsi i piedi dalla sabbia, si è seccata quasi subito, trasformamdosi a monumento di “ciò che doveva essere e non sarà mai”. Insomma tutto ciò che poteva andare male è andato male, tutto ciò che poteva rompersi si è rotto e tutto ciò che andava aggiustato è rimasto così com’è.
Non c’è pace neanche per i morti.