Crotone - Protestano i dializzati, mancano medici in reparto

Crotone – Sanità precaria nel territorio crotonese: ieri la manifestazione della CGIL davanti i cancelli dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio di Crotone [LEGGI QUI] e oggi l’Aned Crotone, l’associ...

A cura di Redazione
22 maggio 2024 18:30
Crotone - Protestano i dializzati, mancano medici in reparto -
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Crotone – Sanità precaria nel territorio crotonese: ieri la manifestazione della CGIL davanti i cancelli dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio di Crotone [LEGGI QUI] e oggi l’Aned Crotone, l’associazione nazionale Emodializzati, ha chiesto a gran voce davanti l’ingresso del nosocomio il diritto alle cure perchè, nonostante il bando per assumere nuovi medici, manca il personale nel reparto, e le persone con dialisi sono costrette ad andare fuori regione.

Accanto l’Aned, presente anche l’Associazione Vivere Sorridendo del presidente Giovanni Marsala. Dal 2016 ad oggi mancano undici medici, è la denuncia di Roberto Costanzo, dell’Associazione Aned.

Una sanità pubblica che non funziona, è stata la denuncia odierna: ci sono quasi centrotrenta dializzati in provincia di Crotone, con solo tre medici in servizio presso il reparto dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio di Crotone. “Per quanti sono i dializzati qui a Crotone, avremmo bisogno di almeno dodici medici, ma ne abbiamo tre in totale e due cubani che in pratica hanno bisogno sempre di un medico italiano al fianco – sono le parole di Vincenzo Colacchio, rappresentante dell’Aned – un altro problema è che siamo al settimo piano, e per arrivarci ci vuole la mano di Gesù Cristo. Non abbiamo risposte da nessuno”.

Vivere Sorridendo chiede che vi sia un unico reparto di Oncologia
: “I nostri malati oncologici sono ricoverati in Nefroncologia, che ha già disagi e con pochissimi medici, abbiamo un ospedale ridotto ad un lazzaretto. Dal 2019 Medicina Nucleare è chiusa, vogliamo una sanità pubblica perchè molte persone non hanno la possibilità di curarsi fuori regione. I disagi sono veramente tanti e li vediamo su più fronti“, è quanto ha denunciato Giovanni Marsala, presidente di Vivere Sorridendo.

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