Crotone, ricordato il Questore Palatucci: "Ha salvato la vita di molti in seguito alle vergognose leggi razziali"
Crotone – Una mesta cerimonia è stata celebrata questa mattina presso la Chiesa del Rosario da Don Ezio Limina, Cappellano della Questura di Crotone, per ricordare – nel 78simo anniversario della sua...

Crotone – Una mesta cerimonia è stata celebrata questa mattina presso la Chiesa del Rosario da Don Ezio Limina, Cappellano della Questura di Crotone, per ricordare – nel 78simo anniversario della sua morte – “il Servo di Dio Giovanni Palatucci”, Questore reggente di Fiume Italiana che salvò 500 ebrei.
Presenti la Questura di Crotone, la Prefettura, l’Associazione Giovanni Palatucci, il sindaco Vincenzo Voce, la Provincia e tutte le autorità civili e militari.
Durante la cerimonia, al termine dell’omelia di don Ezio Limina, una preghiera in musica da parte della studentessa del Liceo Musicale Vincenzo Scaramuzza Elisa Buonaccorsi, una delle due vincitrici della Borsa di Studio dedicata al Questore di Fiume giusto fra le nazioni (leggi qui il nostro servizio).
«Una figura importante quella del reggente della Questura di Fiume – ha affermato il Questore di Crotone Marco Giambra – un collega che si è prodigato in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione e quindi fedele all’impegno assunto».
Nell’occasione, a fine celebrazione, sono stati distribuiti degli opuscoli che ricordano il Servo di Dio Giovanni Palatucci nel campo di sterminio nazista di Dachau ed i tristi orrori della guerra e del nazismo.
«Giovanni Palatucci ha dato voce a chi non aveva voce, ha dato la vita a chi, per le vergognose leggi razziali, era stato privato della sua dignità – ha detto don Ezio durante la sua omelia – ha pagato con la sua vita altri uomini. Palatucci ha intravisto nel volto degli ebrei, del perseguitato, il fratello che Gesù ha detto di essere rappresentato in ogni persona che è umiliata. Qualsiasi cosa che avete fatto ad uno dei miei fratelli lo avete fatto a me».
