Crotone, si ritrovano dopo anni e scrivono un libro speciale. La bella storia di 21 ex studentesse del Gravina

[media id="3028"]Riceviamo e pubblichiamo – Lunedì 1 agosto “battesimo” di un libro speciale, una raccolta di fiabe scritte da un’intera (quasi) classe di ex studentesse dell’Istituto Magistrale Gravi...

A cura di Redazione
22 agosto 2022 11:00
Crotone, si ritrovano dopo anni e scrivono un libro speciale. La bella storia di 21 ex studentesse del Gravina -
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Riceviamo e pubblichiamo – Lunedì 1 agosto “battesimo” di un libro speciale, una raccolta di fiabe scritte da un’intera (quasi) classe di ex studentesse dell’Istituto Magistrale Gravina di Crotone, la IV D del 1970.

Sono 21 le autrici: Angela Lonetti, Anna Curatola, Annamaria Crugliano, Antonietta Mungari, Carmela Cosentino, Carmela Mantegna, Diana Flotta, Enza Papallo, Franca Cosco, Franca Vrenna, Lucia Lonetti, Maria Rita Funaro, Maria Rosaria Raffele, Margherita Ranieri, Marisella Gatto, Patrizia Bottone, Rita Maria Vittoria Calabretta, Rosetta Federico, Rosetta Tallarico, Silvana Suppa, Wanda De Francesco.

La copertina è di Franca Vrenna e le illustrazioni all’interno sono di Rita Maria Vittoria Calabretta. Una bella storia. Un giorno queste studentesse si sono ritrovate su facebook, si sono incontrate virtualmente su whatsapp, e chattando chattando, una di loro (Carmela Mantegna scrittrice affermata e instancabile) ha lanciato la proposta: “Perché non scriviamo insieme un libro? Ognuna di noi potrebbe scrivere una fiaba e poi le metteremmo insieme. Che ne pensate?”.

Grande l’entusiasmo di quasi tutte, solo qualcuna si è tirata indietro. Era passata una vita, chi aveva insegnato per quarant’anni nella scuola elementare, chi si era laureata in Scienze, chi in Lingue, chi era emigrata, chi aveva scelto di occuparsi solo della casa.

Esperienze diverse, ma tutte con la stessa voglia di incontrarsi, di affermarsi non solo come mamme e come nonne, ma di far riconoscere la propria individualità come persone. Così il libro è nato ed è stato presentato presso l’Istituto Magistrale che avevano frequentato, alla presenza delle autrici, della giornalista Giusy Regalino, del Dirigente dell’Istituto, Antonio Santoro, della prof.ssa Wanda Caglioti, loro insegnante, ma con l’aspetto di una quasi coetanea.

Si vede che all’epoca era giovanissima. Si sono riesumati molti ricordi, tra cui quello del compianto Preside Regalino, la cui figura è rimasta impressa in ciascuna di loro, a cui la prof. Carmela Mantegna, a nome di tutte le sue ex-compagne di classe, ha proposto di intitolare l’Istituto, visto il ruolo culturale, politico e sociale che il prof. Regalino ha svolto nella sua vita, personalità esemplare e carismatica .

La figlia, Giusy Regalino, ha rievocato tanti gustosi episodi che vedevano lei e il suo preside-padre come protagonisti. Tanti ricordi, ma si è anche prospettato il futuro, come, tra l’altro, ha fatto il dott. Santoro con la visione di un nuovo Istituto Magistrale all’altezza della sua tradizione.

«Mi è venuto da pensare – si legge nella nota arrivata alla nostra redazione e firmata da Mariarosa Stumpo – mentre assistevo all’evento, di quanto la Scuola, anche come edificio, come luogo fisico di incontro, sia importante. Non solo luogo di elaborazione e trasmissione di conoscenze, ma come luogo di relazioni  umane oltre che educative.

Relazioni “verticali” e “orizzontali”. Verticali, cioè con e tra  gli adulti : docenti, presidi e  bidelli; orizzontali con i compagni della propria o delle altre classi , nello scambio di esperienze, di timori, di speranze. A volte anche scontri e confronti difficili. Per questo qualcuno diceva che la scuola è Vita. Si, è Vita, intensa, che lascia ricordi che ci accompagnano per tutta la nostra esistenza.

Scuola, edificio, classe, banchi a volte sgangherati, ma anche timori, soddisfazioni speranze, risate, simpatie, liti. Calore umano. Con il lockdown ne abbiamo capito il valore. La DAD, meraviglioso strumento, una fortuna averlo avuto. Ma la vicinanza, la chimica dell’essere insieme, i segni del linguaggio non verbale, le relazioni informali e spontanee, beh, quelle, la comunicazione “mediata”, non li può dare.

Viva la Scuola, quindi, anche se oggi necessariamente affiancata dalla moderna tecnologia. Due strade, due modalità non opposte, ma sinergiche, da difendere e incrementare entrambe».

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