Crotone svela la figura di Rosario Livatino, "il magistrato della porta accanto" ucciso dalla mafia

Crotone – 35 pannelli espositivi presso il Museo di Pitagora a partire da venerdì mattina, giorno dell’inaugurazione, per far avvicinare i giovani alla figura del magistrato Rosario Livatino, il magis...

A cura di Redazione
18 ottobre 2023 20:00
Crotone svela la figura di Rosario Livatino, "il magistrato della porta accanto" ucciso dalla mafia - Giuseppe Frandina, don Antonio Macrì, Chiara Frandina, Giusy Regalino, Angelo Panzetta, Giuseppe Capoccia
Giuseppe Frandina, don Antonio Macrì, Chiara Frandina, Giusy Regalino, Angelo Panzetta, Giuseppe Capoccia
Condividi

Crotone – 35 pannelli espositivi presso il Museo di Pitagora a partire da venerdì mattina, giorno dell’inaugurazione, per far avvicinare i giovani alla figura del magistrato Rosario Livatino, il magistrato siciliano ucciso dalla mafia. Sì, proprio quella mattina presso la struttura crotonese ci sarà una mostra dedicata al “magistrato semplice“, assassinato dalla Stidda presso una strada provinciale di Agrigento. Sarà occasione per far conoscere questa figura ai più giovani, come è stato detto questo pomeriggio durante la conferenza stampa degli eventi legati alla figura di Livatino, e che si terranno in città. Livatino è venerato come beato e martire dalla Chiesa cattolica.

La mostra vuol far conoscere la figura di un uomo che ha operato per tutta la sua carriera nell’agrigentino, un esempio per le nuove generazioni, in ricordo di una persona eccezionale, non solo per il motivo per cui è morto, ma soprattutto per il motivo per cui è vissuto. La sua fede, infatti, permeava tutta la sua vita, dalla professione che esercitava a tutto ciò che compiva nel quotidiano. Gli eventi sono stati presentati questo pomeriggio presso la Curia vescovile, con la moderazione della giornalista Giusy Regalino, da Monsignor Angelo Panzetta, Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, don Antonio Macrì, referente del progetto, il Procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia, la giovanissima studentessa del Liceo Scientifico Filolao Chiara Frandina, e Giuseppe Frandina, organizzatore della mostra, che sarà inaugurata venerdì 20 ottobre presso il Museo di Pitagora.

La giornata verrà introdotta da una poesia del poeta Davide Rondoni ed evocherà l’agguato e l’uccisione, oltre a ricordare una o più frasi particolarmente significative. Sempre nella prima parte saranno presentate le due associazioni grazie alle quali la mostra è stata pensata e realizzata: la LAF,Libera Associazione Forense e il Centro Studi Rosario Livatino.

Una cosa bella per la città di Crotone – ha detto oggi l’Arcivescovo Panzettaquesta è una mostra che serve a far vedere il bene. Livatino è una persona che ha così amato il bene da dare la vita per esso. Egli è una figura con una grande portata educativa, ha fatto del proprio lavoro un momento di servizio a Dio e per i fratelli. Un uomo che ha mantenuto sul serio la missione civile, perché la giustizia è la prima via della carità. Spesso parlare dei santi della porta accanto è un modo per comprendere la nostra fede, che deve essere credibile e deve quindi attrarre. Nel caso di Livatino, parliamo del magistrato della porta accanto”.

La mostra prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso: la prima sezione è dedicata alla formazione personale di Rosario Livatino e al contesto sociale e umano in cui è vissuto e cresciuto, la seconda sezione è dedicata alla figura di Livatino come magistrato e alla sua concezione come magistrato quale operatore di giustizia. La terza sezione è dedicata al martirio e alla causa di beatificazione e, infine, nella quarta sezione si dà atto dell’eredità che ha lasciato.

“Non mi è nuova questa figura – ha continuato il Procuratore Giuseppe Capoccia –  ed effettivamente a noi magistrati mancava un patrono. Dico sempre di fare attenzione perché parliamo di un santo e non di un eroe. Fino al momento della sua barbara uccisione non lo conosceva nessuno, ma svolgeva il suo lavoro con ispirazione. Quello che mi piace dire di lui è che è un santo”.

All’inizio della mostra, i visitatori saranno accolti da una ricostruzione audio dei momenti di vita del cosiddetto giudice; poi, una carrellata di pannelli sulla vita, la fede e l’impegno nell’esercizio della giustizia in un territorio non facile del nostro paese. Alcuni video completeranno il percorso. “Mi piace presentare questo programma sottolineando il fatto che questi eventi nascono da incontri, da un’amicizia – sono le parole di don Antonio Macrì –  Nel costruire il programma, mi piace dire che questi eventi nascono da un piccolo esercizio di sinodalità, scegliendo un luogo adatto che potesse attirare i giovani, e il Museo di Pitagora è un luogo bello.

La mostra è rivolta alla cittadinanza tutta, con un’attenzione particolare agli studenti: “Io credo che il messaggio fondamentale è quello di avere un riferimento per i giovani“, ha aggiunto Giuseppe Frandina. Particolare, durante la conferenza stampa di presentazione, è stata la testimonianza della giovanissima Chiara Frandina: Rosario Livatino è stato un magistrato che ha perso la vita per mano del fenomeno mafioso, ma ciò che ha contraddistinto la sua figura è il suo rispetto intellettuale nei confronti dell’essere umano. Ciò che conta nella vita non è la credenza ma la credibilità, perche Livatino ha combattuto contro la mafia. E questi sono i principi dovrebbero animare anche la nostra vita, qualunque sia la nostra professione. La sua figura può essere un punto di riferimento per i giovani: i nostri esempi sono i presunti influencer, ma credo che il messaggio di Livatino ci educhi al rispetto intellettuale”.

Sarà possibile visitare la mostra fino al 31 di ottobre, tutti i giorni alle ore 09:00/12:30 della mattina, e alle ore 16:00/19:30 del pomeriggio.

Nella locandina, i diversi eventi

 

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk