Crotone – Via Israele, il Comitato Tufolo-Farina: “Area vincolata, si rischia la perdita del finanziamento»
Il Comitato insiste nel difendere il verde pubblico e invita l’Amministrazione a trovare soluzioni condivise con la comunità

Crotone - In data 22 settembre l’Amministrazione comunale di Crotone ha trasmesso, tramite PEC, la documentazione integrativa relativa al lotto di via Israele, individuato per la realizzazione di 24/30 alloggi. La stessa documentazione è stata inviata anche agli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti di Crotone, che nel corso della riunione del 19 settembre si erano riservati di esprimere un ulteriore parere.
«Alla luce di tali nuovi atti - si legge in una nota del Comitato di quartiere Tufolo-Farina -, il Comitato ha richiesto ai due Ordini un nuovo parere tecnico indipendente aggiornato. Riteniamo tuttavia che le valutazioni già espresse non possano discostarsi rispetto al parere già espresso, poiché l’art. 19 del PRG vigente stabilisce in maniera chiara ed inequivocabile che le volumetrie residue debbano essere recuperate soltanto all’interno della superficie fondiaria originaria e non certo sopra le aree cedute al Comune a titolo di standard urbanistici (verde pubblico e servizi)
L’area di via Israele, infatti, è gravata da vincolo conformativo a verde pubblico e non può essere utilizzata per far valere volumetrie residue maturate da un soggetto privato. Insistere su questa scelta espone l’Amministrazione comunale ad un rischio concreto: la perdita del finanziamento di 5 milioni di euro, che potrebbe invece essere salvaguardato individuando una diversa area, già disponibile e idonea, mentre l’area di via Israele è stata una scelta discrezionale dall’Amministrazione Comunale senza che questa abbia seguito un percorso di confronto con i cittadini.
Il Comitato, nel rispetto dei cittadini, dei residenti e dell’interesse pubblico, continuerà a seguire con attenzione l’evoluzione della vicenda, auspicando che alla fine prevalga una soluzione conforme alle norme urbanistiche, rispettosa della destinazione dell’area, e soprattutto rispettosa della volontà di una comunità a dir poco disorientata. Per questi motivi confermiamo la nostra ferma contrarietà che faremo valere in ogni sede».