#CrotonePicerno | Mister Longo: «Abbiamo proprio voglia di fare bene allo Scida»
- Consueta conferenza stampa settimanale per il tecnico Emilio Longo che questa mattina...

#CrotonePicerno – Consueta conferenza stampa settimanale per il tecnico Emilio Longo che questa mattina, presso la sala stampa dello Scida, ha incontrato i giornalisti in vista della gara dello Scida contro il Picerno, in programma lunedì alle ore 20:30: «Incontriamo una squadra ben allenata e con competenze importanti. Mi piacerebbe che la mia squadra continuasse ad esprimersi come sta facendo, ha trovato una sua identità. In questa partita dobbiamo soprattutto essere compatti».
Mister Longo si ritrova davanti il suo recente passanto in una partita che segnerà un passaggio importante visto che stiamo parlando della centesima panchina dell’allenatore rossoblù tra i professionisti. Sarà un Picerno diverso rispetto a quello incontrato nel girone d’andata.
«Nella prima parte di campionato nell’undici base aveva otto undicesimi dei calciatori che erano stati con me. Ora, invece è una squadra nuova, che ha una base solida nei principi di gioco, ma tanti giocatori sono cambiati. Io devo tanto a questa società e a questa comunità. COn loro ho iniziato il mio percorso tra i professionisti. Non sarà mai una partita qualsiasi. Incontriamo una squadra che sa difendere anche bene, dobbiamo essere bravi anche nel creare e realizzare occasioni da gol. La squadra è consapevole dell’indice di difficoltà della specifica partita, ma ha anche tanta voglia di continuare a fare bene».
«Le cento panchine le avevo dimenticate da un po’, perchè in questo conto ne mancano 600 dei dilettanti. Questo è il numero di panchine fatte per arrivare in Serie C. C’è tanta gavetta e mi auguro di farne tante altre tra i professinoisti. Il mio obiettivo è di lasciare un segno in ogni partita».
Il Crotone ha raggiunto un ottimo equilibrio con una squadra che sta bene, che ha un’ossatura precisa ma che può avere più di undici titolari.
«Questa mattina scioglierò gli ultimi due dubbi che ho per la formazione. In questa fase le mie scelte sono gradevoli e anche abbastanza facili. Ritengo di essere facilitato dal fatto di avere tanti giocatori che possono partire titolari. Siamo arrivati ad un buonissimo obiettivo. Ho a disposizione una rosa profonda che ha capacità di riconoscere il gioco. Sono soddisfatto di ciò che ho a disposizione anche perchè il merito la fa da padrone: chi va in campo sta facendo vedere che vuole fare prestazioni importanti e mantenere la sua titolarità. I risultati che stiamo avendo sono il frutto dell’impegno che i ragazzi stanno mettendo nel corso della settimana. C’è una bella competizione interna, sana. La società mi ha messo nelle migliori condizioni per poter lavorare al meglio».
Oviszach o Vitale? Chi partirà titolare?
«Penso se lo stiano chiedendo anche i nostri avversari. Non è un problema comunque. qualsiasi cosa sceglierò non sarà un errore. Vitale in questo momento è il giocatore che ha maggiore capacità di rendimento. Tra oggi e domani decideremo chi andrà in campo. Anche a centrocampo analizziamo come Barberis ha assorbito le due partite consecutive giocate, vediamo come risponde Schirò e cosa farà Stronati. Mi porto dietro un paio di dubbi ma sono dubbi che danno forza alla squadra. Non è un problema ma un valore aggiunto».
Si torna allo Scida dove la vittoria manca da quasi cinquanta giorni.
«Abbiamo più voglia che pressione di fare bene. Non deve diventare un assillo o un’ossessione. Vogliamo rompere un muro invece di aggiungere mattoni. E per farlo la squadra deve andare con serenità in mezzo al campo. Abbiamo proprio voglia di fare allo Scida le stesse cose che facciamo in trasferta. La distanza non è così ampia. Sta crescendo l’entusiasmo intorno a noi e non credo sia legato ai risultati quanto alle prestazioni».
Ogni partita vale tre punti, ma non tutte le partite sono uguali. Analizziamo le prime sei avversarie. Picerno e Avellino sono le uniche due squadre di vetta contro cui abiamo perso, male con entrambe, con le altre abbiamo apreggiato. Non abbiamo vinto con nessuna di queste. Forse c’è bisogno di un salto di qualità per alimentare la coninzione che quest’anno sia tutto possibile.
«Forse la sconfitta di Avellino è peggiore di quella a Picerno, perchè a Picerno abbiamo provato a fare qualcosa, siamo stati identitari e per 35 minuti lo siamo stati in modo determinante. Poi in sette minuti folli abbiamo gettato una partita che avevamo in mano. Subiamo gol e in quel momento c’è stato il calo, un calo che ha contraddistinto alcune nostre partite, quella sensazione che ricevendo un colpo non avevamo la forza di reazione. La squadra è già consapevole di quello che può fare e non si sta ponendo limiti, ma non si sta ponendo nemmeno in modo ossessivo di dover fare. Sappiamo di poter fare qualcosa di straordinario, abbiamo reso normale ciò che di straordinario stiamo facendo. Nelle ultime 14 partite siamo i primi della classse. Dobbiamo solo continuare a fare ciò che stiamo facendo. Le pressioni sono fatte per i forti. L’ho detto alla squadra. Poichè ci ritengono forti avremo più pressioni».
Vinicius a che punto è?
«Vinicius da quattro giorni si allena con la squadra e sembra che non si sia mai allontanato dalla squadra, mi auguro di poter dire la stessa cosa nella prossima conferenza stampa e questo significherebbe che Vinicius è l’acquisto più importante di gennaio».
Il centrocampo a tre è diventato oramai un’alternativa reale al modulo standard .
«Io ho quasi sepre giocato a tre. Solo nell’ultimo periodo mi è piaciuto fare qualcosa di diverso. Tra i dubbi di formzione c’è anche la possibilità che lunedì sera si possa scendere in campo con il 4-3-3. La squadra sta lavorando bene quando si mette con i tre centrocampisti, non perdiamo di incisività in attacco, soprattutto con stronati abbiamo una mezzala che invade l’area di girogre avversaria con continuità, ha inserimento e gol, il suo passato lo testimonia. Il 4-3-3 è una delle possibiltià che abbiamo. Mi piace anche non rimanere fermo a certe situazioni ma abbiamo la possibilità di variare anche a partita in corso. Lo sto facendo quando i due attaccanti, che fanno tanti sacrifici durante la gara, vengono un po’ meno. Quando lo facciamo abbiamo un cambio di marcia, quando siamo cedenti con il 4-2-3-1 e passiamo al 4-3-3 la squadra ritorna incisiva al livello offensivo».
Mercato, tasto dolente per molti allenatori ma non per mister Longo.
«Volevamo armonizzare la squadra, abbiamo abbassato il numero, sproposito, dei calciatori che ho a disposizione a cui non ho avuto modo di dare tanto spazio. Voglio fare i complimenti alla direzione generale e alla direzione sportiva che hanno fatto un lavoro ottimale. Se ce ne saranno le possibilità potremmo fare un paio di operazioni in attacco: una punta ed un esterno. Nella nostra idea chi viene a Crotone deve venire perchè ha voglia di trascinare. Non vogliamo gente che venga qui a rompere gli equilibri ma che si metta a disposizione. I nuovi hanno trovato un ambiente sano, uno staff che accoglie, ma nessuno deve pensare di venire a fare la prima donna. Il merito è il punto di partenza. Metterò tutti alla pari ma chi arriva deve sapere che deve venire a dare una mano ad una squadra che sta già facendo bene. Non abbiamo fretta, lunedì vado in campo tranquillissimo di ciò che ho a disposizione, se arriveranno queste altre due pedine portò dire che si è fatto un grande lavoro».