Dieci anni senza Monsignor Giuseppe Agostino, il vescovo al fianco degli operai

 Dopo le dimissioni per raggiunti limiti d’età di Monsignor Pietro Raimondi, fu scelto alla guida della chiesa crotonese Giuseppe Agostino, un parroco reggino figlio di un ferroviere, arrivato a Croto...

A cura di Redazione
03 aprile 2024 07:30
Dieci anni senza Monsignor Giuseppe Agostino, il vescovo al fianco degli operai -
Condividi

 Dopo le dimissioni per raggiunti limiti d’età di Monsignor Pietro Raimondi, fu scelto alla guida della chiesa crotonese Giuseppe Agostino, un parroco reggino figlio di un ferroviere, arrivato a Crotone nel 1974.Vescovo di Crotone, Arcivescovo di Santa Severina, e vescovo di Cariati.

La Chiesa di Crotone doveva andare verso la modernità, ed entrare ufficialmente nel Concilio Ecumenico Vaticano II.

È ricordato non solo per le doti umane ma anche per l’oratoria, la vicinanza agli operai, l’attaccamento alla Madonna di Capo Colonna, il peregrinare per le strade, e i tanti incontri con il popolo. Celebrò il primo sinodo diocesano, portò l’effige della Madonna di Capo Colonna alla Pertusola, partecipò ai fuochi dell’ Eni vicino agli operai, recandosi al fianco di chi difendeva il diritto al lavoro, portando mediazione e pacificazione.

In particolare, durante la vigilia di Natale del 1979 l’arcivescovo parlò all’interno della fabbrica Sud Pneus, la quale era occupata dagli operai perché senza stipendio da dieci mesi. Al suo fianco, durante la processione verso la fabbrica, gli operai Tonino Drago e Pino Greco:

«Con Monsignor Giuseppe Agostino ho avuto un rapporto bellissimo – ci ha detto Pino Grecograzie a lui il mondo del lavoro e della Chiesa si sono incontrati nei momenti difficili di quel periodo. Il Vescovo in quei giorni fu al fianco dei lavoratori e delle loro lotte. Grazie a lui questi due mondi differenti si sono incontrati, ovvero il materialismo storico della fabbrica e il mondo della Chiesa si sono incontrati su un terreno importante, ovvero la sacralità del lavoro e la dignità dello stipendio che rende le persone libere».

In quei giorni tutta la città era al fianco degli operai delle fabbriche, un rapporto reso più solido dalla presenza di monsignor Giuseppe Agostino: «Grazie a lui siamo riusciti ad avere un approccio importante con Crotone – continua – questo grazie alla sua pastorale e al suo insegnamento. Ci ha avvicinati molto nei momenti di difficoltà».

Il presule, dunque, si recò nelle fabbriche per portare la vicinanza agli operai, guardando i loro occhi: «È stato molto importante l’apertura dei cancelli delle fabbriche con l’icona della Madonna di Capo Colonna. Il Vescovo Agostino è stato vicinissimo a tutti i lavoratori, che in quel momento lottavano per il mantenimento dei posti».

Il giovane operaio di allora, Pino Greco, è molto emozionato nel raccontare quanto successe in quel 1979: «Monsignor Giuseppe Agostino ha lasciato un segno indelebile nella coscienza di tutti quanti noi. Grazie a lui e a monsignor Giancarlo Bregantini siamo riusciti ad avere degli incontri importantissimi, i quali hanno cambiato la vita di ognuno di noi», continua nel suo racconto.

Ricorrono i dieci anni della sua scomparsa, ma sono passati anche quarant’anni dall’incontro di Papa Giovanni Paolo II con i lavoratori della fabbrica, nel lontano 7 ottobre del 1984. «Un incontro a pari dignità tra il mondo del lavoro e il mondo della chiesa, di cui io fui testimone diretto. Fui il giovane operaio che incontrò il Pontefice a nome di tutto il mondo operaio calabrese».

Della notte dei fuochi Enichem, ricorda: «Dopo l’occupazione della fabbrica nella notte dei fuochi, nei giorni successivi ci fu una grande manifestazione cittadina a cui parteciparono tutti. In quell’occasione Monsignor Agostino si recò con tutta la curia a piedi a incontrare gli operai che occupavano lo stabilimento. Gli operai insieme alle loro famiglie».

Pino Greco conclude la nostra chiacchierata cosi: «Io insieme all’altro coordinatore del Consiglio di Fabbrica Tonino Drago abbiamo aperto il cancello della fabbrica per far entrare per la prima volta nella storia dell’industria di Crotone un rappresentante autorevole della Chiesa, nella persona di monsignor Agostino.Sono felice che non abbiate avuto nessun tentennamento nell’aprire il cancello della fabbrica, ed aver aperto i vostri cuori alla speranza” . Una frase bellissima che ancora mi porto dietro. Un precursore rispetto ai tempi senz’altro».

Insomma, questa figura storica e importante per la vita della città di Crotone continua ad essere un punto di riferimento per tutta la comunità cittadina e diocesana.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui CrotoneOk