Gioco d'azzardo patologico, i numeri sono alti in provincia di Crotone

Crotone – Sono diversi anni che è presente sul territorio il progetto Hermes, con finalità di contrasto al gioco d’azzardo patologico, informazione, prevenzione e cura. I numeri in provincia di Croton...

A cura di Redazione
25 marzo 2024 15:30
Gioco d'azzardo patologico, i numeri sono alti in provincia di Crotone - Giuseppe Palucci, Paolo Sesti, Gregorio Mungari Cotruzzolà, Pasquale Mesiti
Giuseppe Palucci, Paolo Sesti, Gregorio Mungari Cotruzzolà, Pasquale Mesiti
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Crotone – Sono diversi anni che è presente sul territorio il progetto Hermes, con finalità di contrasto al gioco d’azzardo patologico, informazione, prevenzione e cura. I numeri in provincia di Crotone non sono bassi, e i dati e il servizio che si svolge presso il Sert di via Parini sono stati presentati questa mattina presso il Palazzo della Provincia. “Se pensiamo alle ventidue persone seguite attualmente, i numeri vanno moltiplicati per mille se pensiamo a quante persone sono a testa alta nelle tabaccherie per il 10 e lotto”.

Presenti il Direttore  sanitario dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone Pasquale Mesiti, il direttore del Sert Giuseppe Palucci, il dottore Paolo Sesti del Dipartimento di Salute Mentale, e Gregorio Mungari Cotruzzolà dell’Agorà Kroton.

Sono stati illustrati gli interventi e le azioni a servizio del territorio, dall’informazione e comunicazione sul gioco d’azzardo patologico ai servizi attivati a sostegno e supporto delle persone affette dalla patologia. Il “Progetto Hermes – Se questo è un gioco” è a cura dell’Asp di Crotone, in collaborazione con la Coop. Sociale Agorà Kroton, l’Associazione CAST, la Fondazione Exodus e Co.Ri.S.S.

L’azienda ospedaliera viene in supporto alle persone affette con la psicoterapia individuale con l’utente – ha spiegato il direttore del Sert Giuseppe Paluccie poi vi è un gruppo di mutuo aiuto che fa sì che le persone si incontrino. Persone che hanno lo stesso problema, e che comunicano tra loro le strategie; strategie che poi vengono divulgate a chi verrà dopo di loro”.

Presente anche un aiuto anche per le famiglie dei giocatori poichè, come spiegato dal direttore sanitario dell’ospedale il gioco d’azzardo non è solo una questione individuale: “L’azienda sanitaria entra in aiuto dopo una segnalazione individuale, o della famiglia o degli assistenti sociali – ci dice il direttore Pasquale Mesiti con questo progetto vogliamo portare le informazioni su questo disturbo in altre istituzioni come nella scuola, in maniera tale da promuovere dibattiti, vogliamo portare questa situazione dai commercianti o altri enti. E’ importante divulgare questo fenomeno, perchè le persone devono sapere che non si troveranno da sole”.

Al momento ci sono ventidue persone che stanno seguendo i percorsi di recupero, dieci inseriti nei gruppi di auto aiuto aiuto, tre persone invece inserite in percorsi residenziali: “Staccando la persona dal suo contesto familiare per seguirlo – ha aggiunto Gregorio Mungari Cotruzzolà di Agorà Kroton che ha fornito dei dati – tredici percorsi sono in percorsi di sostegno individuale, e due percorsi invece sono dedicati alla famiglie”.

Diversi gli attori che nella campagna iniziata qualche anno fa sono coinvolti, a partire dai medici di base, i servizi sociali comunali, ma anche le parrocchie e le scuole, una rete che ha il compito di parlare di gioco d’azzardo patologico, ma che fa conoscere i diversi servizi e percorsi terapeutici presenti sul territorio crotonese.

Noi ci facciamo carico della componente psicologica – ha concluso Paolo Sesti del dipartimento di Salute Mentale- perchè poi si aggiungono altri problemi. Un soggetto adulto quasi sempre perde la famiglia e i minori subiscono in maniera seria tutte le ricadute”.

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