Il fragore del terremoto in Marocco rimbomba nella Sala Consiliare di Crotone

Crotone – E’ quasi sera. Si conclude una giornata come tante quando la terra ha cominciato a tremare. Sono attimi di terrore, misti alla gente che è morta durante il sonno nei paesi dell’entroterra, a...

A cura di Redazione
25 settembre 2023 20:00
Il fragore del terremoto in Marocco rimbomba nella Sala Consiliare di Crotone - Olga Piscitelli, Vincenzo Voce, Ivano Bruno
Olga Piscitelli, Vincenzo Voce, Ivano Bruno
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Crotone – E’ quasi sera. Si conclude una giornata come tante quando la terra ha cominciato a tremare. Sono attimi di terrore, misti alla gente che è morta durante il sonno nei paesi dell’entroterra, altre invece mentre la vita scorre nelle grande città marocchine. A generare la scossa in Marocco, di magnitudo 7, è stata la placca nordafricana. Vicino all’epicentro crollati sono crollati, quella sera di settembre, diversi edifici e antiche mura.  Il sisma si è sentito con particolare intensità a Marrakesh, Agadir, Rabat e Casablanca.

E tra le persone a Marrakesh c’erano anche dei crotonesi, come Ivano Bruno ed Alessia Fantasia. Erano in vacanza, la loro prima volta in Africa ma c’era, dall’Italia, chi in Marocco ci lavora, come la giornalista Olga Piscitelli, corrispondente Ansa. Due storie diverse, ma con la stessa paura provata. Mentre c’era chi, da Crotone, ha avuto tristezza e paura per i loro familiari in Marocco. La città jonica, infatti, ospita un importante comunità marocchina, da tanti anni ormai a Crotone, Isola, Cutro o altri comuni del circondario.

Questo pomeriggio, presso la Sala Consiliare del Comune di Crotone, c’erano proprio Ivano ed Olga, a raccontare la loro testimonianza, alla presenza del sindaco di Crotone e alcuni connazionali, giunti nell’emiciclo. Come i due Mustapha che ben conosciamo, il primo salvò la dottoressa Calindro da un’aggressione fuori dall’Ospedale, il secondo lavora anche lui da tanti anni nella città di Crotone. L’ente comunale questo pomeriggio, dunque, ha voluto esprimere la propria solidarietà al popolo marocchino.

Olga Piscitelli  risiede da undici anni in Marocco, da dove è corrispondente per l’Ansa. I giornalisti raccontano i fatti, ma questa volta vivono “dentro la notizia”: «Sopratutto quando li vivi in prima persona – ci ha detto questo pomeriggio la giornalista –  Quella sera erano le 23 circa. In città c’era ancora vita, mentre nei paesi di campagna il terremoto ha colpito tutti nel sonno. Queste case sicuramente non erano costruite con le norme sismiche e preparate per questo evento. Il numero dei morti non si può contare, e sono stata dentro la notizia chiaramente, e come potevo scrivevo dal mio telefono in redazione per dare le prime notizie circa il terremoto che ha colpito il Marocco, nazione dove risiedo da undici anni. Ricordo che ero all’aeroporto ad accogliere amici italiani, e non si sono accorti di nulla essendo in viaggio. Posso dire che mentre ero con i piedi a terra, nel parcheggio, ho visto muoversi l’asfalto, ed è una sensazione che rimane dentro e resta per qualche giorno. Sembrava che anche nei giorni successivi ci fossero delle scosse, perché mi sono rimaste dentro».

Mentre c’era, come vi abbiamo raccontato prima, chi era lì in vacanza: «Sono scene che mi rimarranno sempre in mente, per tutta la vita – è il racconto di Ivano Bruno –  non si è mai preparati ad eventi del genere, io e mia moglie Alessia siamo stati fortunati nel mantenere la lucidità . È difficile trovare le parole. Ci trovavamo nella zona storica, avevamo da poco lasciato la piazza principale ed è arrivata la scossa che è stata devastante. Abbiamo avuto la freddezza di trovare un luogo sicuro, la paura è stata davvero tanta. Abbiamo aspettato che le macerie si posassero, la gente scappava, e abbiamo preferito aspettare perché se fosse arrivata un’altra scossa non so cosa sarebbe potuto succedere. Ma, dopo tutto questo, devo dire che il popolo marocchino è molto generoso verso i turisti, in accoglienza sono i primi».

Una testimonianza, dunque, che guarda al futuro e sugella quell’amicizia che c’è, ormai da anni, tra le città del Marocco e la città di Crotone.

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