Il sindaco di Petilia: "Chiedo scusa a tutti ma non abbiamo commissionato nessun manifesto: noi schifiamo la 'ndrangheta"

“L’amministrazione comunale partecipa al dolore che ha colpito la famiglia Curcio“. Il manifesto si trova nel comune di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, e ha destato sgomento. Renato Curci...

A cura di Redazione
14 luglio 2023 12:00
Il sindaco di Petilia: "Chiedo scusa a tutti ma non abbiamo commissionato nessun manifesto: noi schifiamo la 'ndrangheta" -
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“L’amministrazione comunale partecipa al dolore che ha colpito la famiglia Curcio“. Il manifesto si trova nel comune di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, e ha destato sgomento. Renato Curcio  è stato condannato nel 2014 all’ergastolo per l’omicidio di Lea Garofalo, ed è morto lo scorso 29 giugno al Policlinico di Milano. Aveva tentato di suicidarsi all’interno del carcere di Opera. 

A Petilia da tempo l’ente comunale partecipa ai lutti delle famiglie con l’affissione di un manifesto. Un’usanza che “non parte con l’amministrazione Saporito“, ci ha detto il primo cittadino, “ma c’era già“.

Il Comune di Petilia Policastro si costituì  parte civile al processo per di Lea Garofalo, la donna uccisa dalla ndrangheta. E, a Pagliarelle, frazione del petilino, è stata deposta la Pietra d’Inciampo in sua memoria, con un premio nazionale svolto proprio a Petilia, alla presenza di Marisa Garogalo, sorella di Lea.

Ho chiamato l’agenzia per dire loro di non fare il manifesto, ma era già affisso – ci ha detto il sindaco di Petilia Policastro Simone Saporito  – è bene che la gente sappia che non è una cosa fatta ad hoc per questo funerale, il manifesto non è stato commissionato dall’amministrazione per questo funerale, è una prassi che si svolge a Petilia Policastro da tanto tempo. La mafia è una montagna di merda, e l’amministrazione comunale, il sindaco, il consiglio comunale, e Petilia Policastro schifa la mafia, schifa la ‘ndrangheta”.

Noi da quando ci siamo insediati il 5 ottobre del 2021 abbiamo  deciso con la neo giunta un criterio, ovvero  di usare la stessa dicitura per tutti i manifesti funebri, e vengono fatti automaticamente dall’agenzia“.

Il sindaco spiega ancora: “Noi come amministrazione, e la mia storia personale lo dimostra, abbiamo deliberato degli atti pubblici che testimoniano la totale lotta al crimine organizzato. Lo abbiamo fatto subito l’11 novembre del 2021 ad un mese dal nostro insediamento, piantumando l’albero della legalità, con diverse iniziative rivolte alla memoria di Lea Garofalo, e al contrasto dell’illegalità, proprio a Pagliarelle”:

In conclusione ci ha detto: “Questa mattina ho telefonato personalmente a Marisa, la sorella di Lea Garofalo, per dare i miei chiarimenti e le mie scuse, e adesso mi scuso con la popolazione tutta per il manifesto, ma non è stato un atto da me voluto: è stato un automatismo che da un anno e mezzo avviene durante la mia gestione, ma avveniva anche durante la precedente amministrazione comunale. Io chiedo scusa a tutte le persone che si sono sentite giustamente urtate. Noi siamo stati e continuiamo ad essere dalla parte della legalità”.

Prima di concludere la telefonata, il sindaco ha dichiarato: “Nel mese di maggio scorso abbiamo conferito la cittadinanza onoraria di Petilia Policastro all’arma dei Carabinieri, e nel mese di ottobre del 2022 il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a due carabinieri di Petilia Policastro i quali avevano salvato la vita ad un uomo in arresto cardiocircolatorio, che abitava nella frazione di Pagliarelle. Quindi noi abbiamo dimostrato la nostra vicinanza alle forze dell’ordine facendo degli atti di un valore importantissimo e soprattutto senza precedenti nella storia di Petilia”.

 

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