Isola di Capo Rizzuto, al Ceramidà la musica di Francesco Morrone

Isola di Capo Rizzuto (KR) – La storia della musica è costellata di compositori che furono anche virtuosi esecutori e dopo l’ubriacatura di specializzazione del secondo Novecento, oggi torniamo a conc...

A cura di Redazione
04 maggio 2023 10:45
Isola di Capo Rizzuto, al Ceramidà la musica di Francesco Morrone -
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Isola di Capo Rizzuto (KR) – La storia della musica è costellata di compositori che furono anche virtuosi esecutori e dopo l’ubriacatura di specializzazione del secondo Novecento, oggi torniamo a concepire la doppia veste Interprete – Compositore come un valore.

E’ il caso dell’artista Francesco Morrone di Isola Capo Rizzuto, che la Società Beethoven ha fortemente voluto inserire nella Stagione concertistica l’”Hera della Magna Grecia”, con una prima assoluta del “Dorickonzert” , un concerto per Pianoforte e Orchestra con solista; proprio Francesco Morrone nella veste di Compositore ed Esecutore.

Una molteplice identità che coincide con una sola parola: Musicista, con la M maiuscola.
Un concerto che potremmo definirlo “La vera sintesi” di un artista che si divide fra una formazione accademica e il ritmo dei tempi moderni, una alternanza di euforia e lirismo elegiaco, che esprime una amore per una terra, “la sua”, che omaggia attraverso sensazioni e visioni tra passato e presente.

La rivisitazione del passato avviene attraverso una versione pianistica di movimenti rapsodici, pavane cadenze ecc. mentre le armonie e ritmi ricalcano decisamente i tempi moderni.

Un connubio che si sviluppa in un dialogo continuo fra orchestra e pianoforte all’interno del quale viene sfruttata la voce morbida e delicata degli archi.
Francesco Morrone, si è rivelato anche un maestro del colore e un virtuoso dell’amalgama sinfonico: tutto è colore in questa creazione ed esecuzione, dal passaggio agile e giovanile, dal suono intimo, lontano da ogni peso teutonico ai momenti contrappuntistici e d’insieme.

Un crescendo continuo che si sviluppa fino al rondò scherzoso dell’ultimo movimento e al vorticoso finale nel quale il pianoforte realizza l’ultimo suono sospeso, quasi ad anticipare l’inizio del prossimo lavoro.

Curiosità, interesse musicale, affetto per il corregionale, probabilmente tutti elementi che hanno contribuito a rendere la sala del Ciramidà stracolma in ogni posto di giovani e giovanissimi, che alla fine sono esplosi in vere ovazioni.

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