La Smau premia il Museo Archeologico Nazionale di Crotone per il "Kroton Lab"
Milano – Oggi il Museo Archeologico Nazionale di Crotone è stato premiato alla Smau per la capacità di innovazione.Il premio è un riconoscimento al museo di Crotone che con il progetto “Kroton Lab” ha...

Milano – Oggi il Museo Archeologico Nazionale di Crotone è stato premiato alla Smau per la capacità di innovazione.
Il premio è un riconoscimento al museo di Crotone che con il progetto “Kroton Lab” ha saputo guardare al futuro, Un progetto basato su Tecnologie 3D, app, realtà virtuale applicate alla valorizzazione e comunicazione dei beni culturali.
Gregorio Aversa, Direzione Regionale Musei di Calabria ha sottolineato che: “Con le tecnologie digitali per la valorizzazione dei beni e dei reperti del Museo si aprono nuove opportunità di raggiungere e affascinare pubblici di tutte le età”.
L’idea in breve
Il Museo archeologico Nazionale di Crotone e il Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna, adottando l’idea della Naos Lab, hanno innovato la fruizione delle proprie collezioni museali con l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi dedicati agli ambienti museali. A partire dall’utilizzo della Piattaforma Atlas-Atlante del sapere, è nato il progetto Kroton Lab.
Sono stati digitalizzati e catalogati i reperti delle collezioni museali, tramite tale piattaforma, poi sono stati realizzati diversi percorsi di visita, i cui contenuti cambiano in base alla profilazione dell’utente, fruibili attraverso un’app mobile, un applicativo per tavolo interattivo e uno in realtà aumentata.
Una collaborazione feconda tra passato e futuro
La società NAOS Lab, fondata nel 2001 e specializzata in consulenza e sviluppo software, nel tempo si è evoluta in un laboratorio di idee operativo e creativo. Nel 2010 iniziano le collaborazioni con le Università per progetti di ricerca sulla valorizzazione e fruizione dei Beni culturali.
Negli stessi anni inizia il lavoro sulla realizzazione di una piattaforma per i Beni Culturali, che ha preso il nome di Atlas-Atlante del Sapere. Dal 2019 nasce la collaborazione con i musei archeologici nazionali di Crotone e Capo Colonna, grazie al progetto Kroton Lab (nato da fondi POR FESR-FSE CALABRIA 2014-2020 ASSE I – PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE, Obiettivo specifico 1.3 “PROMOZIONE DI NUOVI MERCATI PER L’INNOVAZIONE” Azione 1.3.2, “SOSTEGNO ALLA GENERAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE A SPECIFICI PROBLEMI DI RILEVANZA SOCIALE, ANCHE ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI AMBIENTI DI INNOVAZIONE APERTA COME I LIVING LABS”).
La catalogazione e digitalizzazione dei reperti museali, il rilievo del parco e la sua ricostruzione virtuale, le tecnologie 3D, i video, le app per la realtà virtuale offrono ai visitatori numerosi percorsi conoscitivi, diversi livelli di apprendimento, una migliore accessibilità per persone con disabilità sensoriale e svariate modalità di approccio a un patrimonio così importante.
Tanti percorsi per pubblici diversi
Le risorse museali sono inquadrate nel tempo e raccontano la storia di Crotone e del santuario della dea Hera Lacinia presso Capo Colonna.
I reperti riportano gli spazi in cui sono stati ritrovati, le relazioni spaziali tra la città e il mare, e i viaggi verso e da terre lontane. Uno stesso reperto si colloca nel tempo e nello spazio, si racconta in diverse lingue e per tre pubblici diversi: gli adulti, gli specialisti, i bambini.
Ancora, le schede e i racconti sono lette e recitate da attrici e attori, o diventano reperti manipolabili, per un percorso tattile. Potenzialmente ogni persona che visita il museo può scegliere un percorso personale, da godere in presenza, nelle sale del museo, all’aperto o sott’acqua, fruibile con le tecnologie digitali, anche in remoto e online.
Benefici
La flessibilità del sistema, l’integrazione tra reale e virtuale, una piena accessibilità, unite al rigore scientifico dei sistemi di catalogazione e di studio dei reperti, rendono l’innovazione sperimentata a Crotone molto interessante.
Il progetto è stato messo a punto negli scorsi anni e affronta ora la prova del pubblico, ma ci sono tutte le premesse perché possa soddisfare tanti visitatori e seguirne la crescita.
Un altro punto di forza di Atlas è anche la riproducibilità tecnica e le potenzialità di sviluppo, per intercettare nuovi pubblici e nuove esigenze espositive.