Rivive la storia dell'US Crotone e dell'Akragas: Basilio Borgo ripercorre la storia del calcio del Sud
Un’epopea calcistica tra passione e memoria: il viaggio di Basilio Borgo nel cuore della Magna Grecia, tra sfide storiche e sogni di gloria sportiva

Dal cuore vibrante della Magna Grecia, culla della civiltà occidentale, ai campi polverosi del calcio meridionale degli anni Cinquanta. Un viaggio che Basilio Borgo, artista e poeta siciliano, racconta nel suo nuovo libro, una riflessione appassionata e nostalgica su un’epoca che ha segnato il destino del calcio del Sud Italia. Un’epoca in cui le città di Crotone e Agrigento si affrontavano sul campo con passione e orgoglio, dando vita a leggende sportive che oggi, a distanza di decenni, continuano a vivere nei cuori dei tifosi.
Con la sua scrittura sensibile e il talento grafico, Borgo riporta alla luce le sfide epiche di un calcio lontano, fatto di sacrifici, sogni e rivalità. In particolare, il suo volume si concentra sulla stagione 1958/59 della IV Serie, quando un giovane Basilio, accompagnato dal padre, varcava per la prima volta le porte dello stadio Esseneto di Agrigento per assistere alla mitica sfida tra Akragas e Crotone. Una partita storica che vide la vittoria dei padroni di casa, ma che non impedì ai rossoblù di trionfare nel campionato e ottenere la tanto agognata promozione in Serie C, con loro anche l’Akragas, grazie alla riforma dei campionati, e l’Avellino.
Ma il libro di Borgo non si limita a ripercorrere gli eventi di quel campionato. Al suo interno, l’autore siciliano ci offre una testimonianza visiva e affettiva di quegli anni, con fotografie rare e inedite delle squadre, degli stadi e dei momenti indimenticabili di quegli anni. Non solo immagini fotografiche, ma anche disegni a mano, realizzati con maestria da Borgo, che ritraggono le azioni di gioco, le coreografie dei tifosi, i volti dei giocatori più amati e i momenti di gloria e di delusione che hanno segnato l’anima di quel calcio.

Tra le pagine del libro emerge un aspetto particolarmente commovente: gli aneddoti vissuti in prima persona dall'autore. Tra questi, il ricordo di quel giovane Basilio che sognava ad occhi aperti di vedere un giorno l’Akragas scendere sul prato dell'Ezio Scida, un tempio calcistico per lui quasi mitologico, simbolo di un sogno che sembrava inarrivabile. La cronaca sportiva che ne emerge non è solo un racconto di partite e risultati, ma un affresco del Sud Italia, un luogo in cui il calcio univa intere comunità, radicando tradizioni e legami profondi tra città e popoli.
Il libro, che si concentra particolarmente sulla stagione 1976/77, è un omaggio poetico e storico a Crotone e Agrigento, due città unite non solo da una rivalità sportiva, ma anche dalla comune eredità della Magna Grecia, una storia che risorge come un’epopea eterna, fatta di bellezza, cultura e orgoglio. Un libro che parla di calcio, ma che è, soprattutto, un atto di memoria, un tributo a due popoli che, attraverso lo sport, celebrano la loro identità e il loro passato.
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