Le strutture ospedaliere private in Calabria arginano la migrazione sanitaria

Si è svolto a Palazzo Santelli, nella cittadella regionale di Catanzaro, un meeting sul tema “Performance cliniche delle strutture private calabresi, per fronteggiare la mobilità passiva e gli eventi...

A cura di Redazione
25 maggio 2024 17:00
Le strutture ospedaliere private in Calabria arginano la migrazione sanitaria -
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Si è svolto a Palazzo Santelli, nella cittadella regionale di Catanzaro, un meeting sul tema “Performance cliniche delle strutture private calabresi, per fronteggiare la mobilità passiva e gli eventi avversi” con la presentazione del “Rapporto sulla qualità degli outcomes clinici negli ospedali privati della Regione Calabria”. Hanno partecipato all’incontro, il presidente dell’Associazione Coordinamento Ospedalità Privata (Acop) Regione Calabria, avvocato Enzo Paolini, l’ingegner Filippo Castelli, responsabile Area Operation – Innogea Srl che ha relazionato sul Rapporto, e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.

“È necessario abbattere le liste d’attesa e ridurre l’emigrazione sanitaria del Sud, fenomeno, quest’ultimo, che porta tanti pazienti – e famiglie di pazienti – verso le strutture del Nord, e anche tanti soldi dei calabresi che potrebbero rimanere qui – ha affermato il presidente Acop, Enzo Paolini commentando i dati del Rapporto –. Il sistema ottuso dei tetti di spesa nel Nord non esiste, mentre c’è qui in Calabria, per cui, raggiunti determinati tetti, i calabresi sono costretti ad andare fuori e la regione paga in aggiunta alle regioni del Nord. È un fatto che dobbiamo contrastare e il Rapporto che stiamo presentando oggi dimostra con evidenza statistica sia la buona performance della nostra regione, che inverte la tendenza, sia il buon contributo che a questa tendenza dà la sanità privata che eroga circa il 20,3 per cento delle prestazioni. Questo dato è molto importante sia statisticamente sia economicamente perché contribuisce a tenere in Calabria e senza disagi famiglie e pazienti. La sanità a gestione privata accreditata contribuisce alla sanità calabrese per il 20 per cento sulle prestazioni costando solo il 10 per cento. Un consistente risparmio di risorse che può essere destinato ad altro del servizio pubblico in cui sono inserite le strutture private nelle quali non si paga perché il servizio sanitario pubblico, pagato con le tasse da tutti i cittadini, comprende anche le strutture private convenzionate che erogano prestazioni senza oneri per i cittadini”.

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