L'ultimo saluto a monsignor Luigi Cantafora nella sua San Domenico, la chiesa che lui stesso volle edificare
Lacrime e preghiere per don Gino, padre spirituale di generazioni di giovani

Crotone – La città si stringe nel dolore per la scomparsa di monsignor Luigi Cantafora, per tutti semplicemente don Gino. Oggi, presso la parrocchia di San Domenico, è stata allestita la camera ardente, dove fedeli e amici si sono raccolti in preghiera, tra commozione e silenzio.
Lacrime sono scese persino sul pastorale di legno, simbolo di un servizio vissuto con umiltà e dedizione. Vestito con i paramenti episcopali, con mitria e pastorale, monsignor Cantafora porta sulla pianeta il simbolo episcopale scelto quando fu nominato vescovo di Lamezia Terme: le onde del mare di Crotone, il richiamo alla Madonna e la colonna di Capo Colonna, segni indelebili del suo legame con la terra natale.
In una sala della parrocchia, una piccola processione ha accompagnato l’ultimo saluto al sacerdote crotonese che sognò e costruì questa chiesa: da un magazzino in via Libertà alla San Domenico di oggi, mattone su mattone, famiglia dopo famiglia.
Fu proprio nella sua San Domenico che don Gino portò a Crotone il Cammino Neocatecumenale, formando decine di giovani e accompagnandoli nella fede. Alcuni di loro scelsero il sacerdozio, come don Lino Leto e don Girolamo Ronzoni, oggi parroci della stessa chiesa che lui edificò e amò fino alla fine.
La comunità diocesana lo saluterà domani, alle ore 19,00, presso Piazza Duomo, dove saranno celebrati i funerali solenni.