"Madre" dei crotonesi: così le nuove generazioni tramandano la Festa della Madonna di Capo Colonna

Quando siamo scesi nella Torre aiutante del Castello Carlo V di Crotone, una donna era in lacrime. Pensavamo fosse qualche allergia, o la troppa umidità di oggi. Invece ci ha detto che è stato tutto e...

A cura di Redazione
18 maggio 2024 14:33
"Madre" dei crotonesi: così le nuove generazioni tramandano la Festa della Madonna di Capo Colonna -
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Quando siamo scesi nella Torre aiutante del Castello Carlo V di Crotone, una donna era in lacrime. Pensavamo fosse qualche allergia, o la troppa umidità di oggi. Invece ci ha detto che è stato tutto emozionante.

Al primo piano della Torre, infatti, è stata allestita la mostra “Madre“, con un documentario realizzato da Maria Alessandra Manfredi, e un site-specific di installazioni artistiche relative al culto della Madonna di Capo Colonna, protettrice della città della diocesi. E’ un percorso visivo, con due quadri di Pagos, l’artista crotonese recentemente scomparso, ed un performativo che rappresenta i momenti più significativi della storia e della festa della Vergine del Capo, dalla processione a piedi nudi, alla posa sullo scoglio della grazia, alle coperte sui balconi ai fiori che volano verso il basso.

Infatti per giungere all’installazione dei due quadri che raffigurano la festa della Madonna di Capo Colonna, si attraversa un corridoio cosparso da petali e bigliettini. Quelli che vengono lanciati dai balconi durante la processione cittadina, e poi durante il pellegrinaggio notturno

In una piccola stanza vi è l’allestimento per visionare il documentario Madre, realizzato da Maria Alessandra Manfredi. L’opera è stata girata lo scorso anno, durante la festa caratterizzata dalla pioggia, con la partenza del quadricello in un tappeto di ombrelli.

La regista ha intervistato don Bernardino Mongelluzzi, rettore del Santuario di Capo Colonna, don Ezio Limina presidente del Capitolo Cattedrale, don Alessandro Saraco rettore della Basilica Cattedrale e Gerardo Sacco che, dopo il furto sacrilego, fu incaricato dal vescovo Giuseppe Agostino a realizzare la nuova cornice. “Avevo timore che aprendo le porte del Duomo, alla gente non fosse piaciuta la mia creazione. Invece c’è stato un grande applauso. Fu la Madonna di Capo Colonna a guidarmi nel realizzare quella creazione“, racconta il maestro durante l’opera “Madre”.

La scena della pioggia è quella a cui sono più affezionata perchè mentre ero in Chiesa per effettuare le riprese, il mio collega mi ha chiamato per uscire fuori. Ho visto questo tappeto di ombrelli aperti e mi sono emozionata . La gente è venuta lo stesso, nonostante piovesse, per intraprendere il cammino e ho notato che erano presenti tanti giovani, che rappresentano coloro che dovranno continuare questa tradizione”, ci ha raccontato la regista classe 1996, che ha conseguito la laurea magistrale in Scritture e progetti per le arti visive e performative presso l’Università di Pavia. “La gente si unisce nel mese di maggio e dovremmo riflettere su questo“, ha concluso. La tesi di Laurea di Maria Alessandra Manfredi è incentrata proprio sulla festa della Madonna di Capo Colonna tra perfomance, rituale e documentario antropologico.

Vivendo a Crotone, prima di trasferirmi per gli studi, non mi rendevo conto dell’importanza, o meglio mi chiedevo sempre il perchè di questa forte devozione, ed è la domanda che mi sono sempre posta da bambina. Risposta pervenuta grazie ai miei studi, cercando di estrapolare da questa tradizione tutto l’amore che prova la città nel mese di maggio”, ha concluso. La mostra sarà possibile visitarla questo pomeriggio e domani, domenica 19, dalle 9.30 alle 12.30.

C’è una comunità dunque che cammina in un’unica direzione, come narrano i due dipinti di Pagos: “Rimangono tutti colpiti e abbiamo ricevuto tante visite – ci ha detto Raffaele Caccavo devo dire che sia il percorso che la visione del documentario suscita tante emozioni. Così come quelle che ho provato guardando le due opere di Pagos”, opere che tramite i colori descrivono il camminare dei crotonesi insieme nel mese mariano.

Danilo Ruberto

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