Magia nera e bianca nella "Abracalabria" della Statale 107 Bis
E’ stato publicato il 4 febbraio sui canali social della band il nuovo brano della Statale 107 bis: Abracalabria. Come è nel DNA del gruppo musicale, anche stavolta non si è persa l’occasione di cont...

E’ stato publicato il 4 febbraio sui canali social della band il nuovo brano della Statale 107 bis: Abracalabria. Come è nel DNA del gruppo musicale, anche stavolta non si è persa l’occasione di contaminarsi positivamente e di creare sinergie, infatti, stavolta la band ha ingrossato le sue fila con la sensibilità e con la tecnica del M° Raffaele Zumpano; e ancora, la musica sarà accompagnata dalle immagini della natura Crotonese gentilmente concesse al gruppo dal naturalista Eugenio Muscianese della St.Or.Cal (Stazione ornitologica calabrese) e dalla Emira Digital (F. Liuzzo, E. Bonanno, F. Cortese).
I musicisti della Statale oggi ci raccontano, in maniera intima e criptica, uno dei mille volti della nostra Calabria. Comincia a delinearsi nella produzione della band un vero e proprio filone che si potrebbe definire “dell’appartenenza”: con le canzoni Questo Deserto e Annibale i musicisti hanno dato un suono all’emorragia dell’emigrazione, con Guagliò hanno raccontato, in maniera giocosa, le ristrettezze della economia calabrese. Con Abracalabria invece, la band racconta una terra mistica, terra di magia, nel bene e nel male. Terra di magia nera e di magia bianca, comunque incomprensibile ai più nei suoi veri meccanismi.
Queste impressioni nel brano Abracalabria vengono musicalmente tradotte con una musica inafferrabile: la melodia della strofa, cantata in solo vocalizzo, parte dalla scala esatonale, poco usata nella musica commerciale proprio per la sua caratteristica di ambiguità, non risolutiva, una sensazione “appesa” direbbero i profani; lo strumentale di chiusura invece fa rincorrere la sezione dei fiati su tre differenti modulazioni con una sonorità fortemente mediterranea. Un breve adagio è usato come testo: “Addui passasti a ‘stati, passi puru u ‘mbernu”. Duro per chi parte, perentorio per chi resta.
Voce: M° Sabrina Zumpano;
Cori: M° S. Zumpano, M° Alessandro Facente, Gustavo Tigano;
Chitarra: Giuseppe Aiello;
Basso: Salvatore Locanto;
Batteria: Nello Chinnì;
Marimba: M° Rosario Bonofiglio;
T-sax: G. Tigano;
A-sax: M° Giuseppe Tavernese;
Tromba: A. Fancente
Produzione: MusiC – Reparto Dischi (Santa Severina- KR)
Video: N. Chinnì, G. Tigano, S. Zumpano
Con la collaborazione di
Eugenio Muscianese (St.Or.Cal – campagne 2015/2020);
Francesca Liuzzo, Ettore, Bonanno, Francesco Cortese (Emira Digital – documentario Valle del neto, nel cuore della storia della Calabria)