#(Video) MaiPiùUltimi - Casillo (Confcommercio): «Si deve saper risalire la china»

CrotoneOk continua a interrogarsi su per comprendere le ragioni di questo atavico ritardo del nostro territorio, capire le criticità e esaltare le eccellenze.Questa settimana abbiamo avu...

A cura di Redazione
09 maggio 2024 09:30
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CrotoneOk continua a interrogarsi su #MaiPiùUltimi per comprendere le ragioni di questo atavico ritardo del nostro territorio, capire le criticità e esaltare le eccellenze.
Questa settimana abbiamo avuto la visita del presidente di Confcommercio, Antonio Casillo. Casillo rappresenta quella categoria professionale che più di tutte è a contatto con la gente e che, forse, meglio può capire le dinamiche del nostro territorio.
Il presidente Casillo era presente alla serata evento “Un Anno di CrotoneOk..
«Sì ero presente e mi porto ancora dentro le emozioni di quella serata, una serata in cui si è parlato di positività del territorio, durante la quale si è studiata la maniera corretta per portare il nome di Crotone sempre più in alto, in provincia, in Calabria e a livello nazionale».

Se ti dico #MaiPiùUltimi, cosa rispondi?
Che bisogna comprendere che dobbiamo risalire la china. Crotone sta vivendo un periodo di sofferenza dovuto a più fattori.
Non è l’ultima nella graduatoria nazionale, ma viene considerata tale. Noi abbiamo il diritto e il dovere di crescere. Abbiamo delle eccellenze dobbiamo avere il coraggio di esprimerle.

Oggi Crotone sta affrontando una fase economica delle più difficili, partendo dalla crisi delle fabbriche, poi la pandemia, successivamente la guerra in Ucraina, adesso il conflitto tra Israele e Palestina. Che significato ha riuscire ad alzare la tua saracinesca ogni mattina?
Essere commercianti oggi è un compito difficilissimo. Una volta il commerciante studiava la propria attività, investiva nel territorio e raccoglieva risultati. La realtà di oggi è completamente all’opposto. L’imprenditore non è più un semplice imprenditore, si deve arrogare il diritto di diventare mago, perchè quando apre la saracinesca della propria attività sa che dovrà fare enormi sacrifici ma non sa più se ne vale la pena. Oggi ci sono tantissimi miei colleghi che per mantenere la propria attività impegnano i propri beni, le case magari ereditate dai propri genitori. Si fa di tutto per mantenere la dignità innata di commercianti e di imprenditori.

Un negozio non è solo un’attività commerciale è parte del quartiere, parte di una comunità. quant’è importante accendere la luce di un’insegna per il quartiere?
Penso sia fondamentale per una società civile che si evolve e vuole stare a passo con i tempi. Un negozio è fondamentale per chi vuole vivere i luoghi. L’insegna illumina gli spazi, è anche segno di sicurezza. Il negozio diventa spazio di socialità per i giovani e per gli anziani. Noi oggi soffriamo la mancanza delle edicole, tra poco perderemo anche i tabacchini. Crescono soltanto i bar ma in una città non si può vivere solo con parte dei servizi, la città deve essere assortita. Si deve permettere ai luoghi di esprimere il meglio nella qualità dei servizi a trecentosessanta gradi.

Quanto il web ha modificato il modo di fare attività?
Forse per molti settori il web è stato il colpo di grazia. Si crea tanta confusione. Non si riesce a scindere la società vera da quella virtuale. Comprare su internet per molti prodotti può essere interessante, perchè l’offerta che trovi online non può essere paragonabile a quella che trovi in negozio. Ma rimane di fondamentale importanza entrare in un negozio. Perchè così questi possono vivere ma soprattutto far vivere i luoghi ed in modo particolare il centro città.

Confcommercio qualche anno fa ha lanciato al proposta del “Centro commerciale naturale”, oggi si sta pensando ad una nuova Piazza Pitagora, che cosa serve per avere un centro città più vivo e vivace?
E’ difficile oggi comprendere le strategie. Il centro commerciale naturale non è altro che un miglioramento sinergico di tutte le vie appartenenti al centro città, dall’agorà di piazza Castello, passando per il centro storico, e arrivando fino al corso e a via Roma, con le vie limitrofi. In questo abbiamo sempre cercato di far comprendere alle amministrazioni, questa e le precedenti, che Crotone ha bisogno di crescere partendo dal centro città. Bisogna partire con un disegno chiaro, con norme semplici ma specifiche che tutelino il diritto di chi fa impresa. Fin quando nella città di Crotone, sul suo corso, l’area pedonale, chiude una gioielleria e apre un distributore di bibite c’è qualcosa che non va. La mia non è una posizione contro il distributore di bibite, ma nel tratto pedonale credo sia necessario dare permessi di apertura soltanto a negozi che qualificano il tratto, perchè la nostra bomboniera cittadina va salvaguardata.

Spostiamoci sul nostro centro storico. Perchè ancora oggi non c’è un progetto di riqualificazione della zona per farla diventare il cuore pulsante della città?
Noi abbiamo lanciato, insieme all’ordine degli architetti un nuovo sistema. Parlo di “Piazza Idea”Nel momento in cui abbiamo capito che l’amministrazione comunale stava gestendo Piazza Pitagora come una qualunque zona, abbiamo chiamato a raccolta tutti gli ordini professionali e tutte le associazioni di categoria, questo ha permesso che ad un tavolo si sedessero tutti quegli attori che potessero dare al sistema città un vero miglioramento attraverso delle idee. L’amministrazione ha preso la palla al balzo e ha permesso che il tavolo di lavoro fosse portato avanti e alla fine abbiamo scelto quattro progetti, su quattordici, quattro progetti vincenti che rappresentano un’idea forte, un’idea condivisa. Questo modello andrebbe ora traslato su altre zone come il centro storico e poi in tutti i quartieri della città. La città deve imparare a vivere meglio attraverso la collaborazione di tutti e la crescita socio culturale dei cittadini.

Qual è il sogno di Antonio Casillo?
Vedere ancora una volta la città nuovamente vivere a tutti gli effetti. Vedere i crotonesi sorridere, pensare in maniera positiva, finirla di piangersi sempre addosso ma mettere al servizio della comunità tutto il know-how che il cittadino crotonese ha, rafforzando le collaborazioni tra tutte le associazioni, tra gli ordini professionali e con l’amministrazione stessa. Mi auguro che chiunque di noi che ha la forza di sedersi su una poltrona, abbia anche la forza, la coscienza e la responsabilità di dare sempre il meglio di sè.

Antonio Gaetano

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