Monsignor Panzetta: «Crotone ha bisogno di un progetto per il futuro»
La Diocesi di Crotone-Santa Severina si prepara a vivere questo 2024 continuando quel percorso sinodale che sta accompagnando la Chiesa in un vero rinnovamento. Sempre più presente tra la gente, abbia...

La Diocesi di Crotone-Santa Severina si prepara a vivere questo 2024 continuando quel percorso sinodale che sta accompagnando la Chiesa in un vero rinnovamento. Sempre più presente tra la gente, abbiamo parlato con il vescovo monsignor Angelo Panzetta.
Come è iniziato il nuovo anno?
Dal punto di vista ecclesiale con l’impegno di vivere bene il cammino sinodale. Abbiamo vissuto la prima tappa, che è stata quella dell’ascolto, ora siamo entrati nella fase sapienzale e poi saremo pronti per la fase profetica. Siamo insomma nella fase decisiva che è il ponte tra l’ascolto e la progettualità per fare in modo che la nostra comunità cristiana dia il suo contributo all’itinerario sinodale che riguarda tutte le Chiese.
Il 2024 per la comunità crotonese è iniziato con i “soliti” problemi legati soprattutto al lavoro, lei ha fatto sentire la sua vicinanza. Secondo lei ci sono soluzioni per rendere la nostra una terra di opportunità?
Io sono un uomo di Chiesa, non ho ricette strategiche, economiche, politiche ma amo questo territorio e come pastore della comunità cristiana mi rendo conto che questa città ha bisogno di un progetto. Noi abbiamo un passato, sappiamo che cosa è avvenuto in questa città, poi abbiamo un presente incerto, abbiamo bisogno di sapere che cosa sarà il territorio del crotonese nel futuro. E prima si decide e meglio sarà, gli interventi a pioggia di ristoro e aiuti servono a mettere, per citare il vangelo “una pezza nuova in tessuto vecchio”. Ci sono però alcuni segnali. Ho partecipato, ad esempio, all’incontro per il progetto della bonifica. C’è un’attenzione per la città che potrebbe diventare qualcosa di positivo.
Su cosa bisognerebbe puntare secondo lei?
Per quello che sento, ci sono progetti interessanti. Da quello che capisco il nostro territorio ha delle risorse legate alla sua tradizione agricola, ai suoi prodotti, abbiamo opportunità turistiche e culturali straordinarie, ma penso anche alla possibilità che qui si possa produrre energia pulita. Questi progetti mi scaldano il cuore perchè ci parlano di futuro. Noi siamo appiattiti sulla gestione del quotidiano e invece abbiamo bisogno di un orizzonte progettuale che funzioni da catalizzatore per fare in modo che anche i ragazzi coltivino creatività e sogni. Certo come comunità cristiana siamo preoccupati per quello che emerge dai dati, dallo spopolamento e dall’impoverimento delle famiglie. Noi come Caritas ci stiamo attrezzando per venire sempre più incontro alle situazioni di grandissima difficoltà e povertà però non c’è dubbio che questo non basta. Dobbiamo prevenire e prevenire significa immaginare il futuro qui. Penso che la parola d’ordine per questo territorio sia “costruire un progetto” e come comunità convergere per realizzarlo. In questo progetto mi rendo conto che decisiva è la realizzazione di collegamenti stradali, di infrastrutture. Io mi batto sempre per le strade! Penso che lo snodo della 106 sia decisivo, e lo dico da pugliese, da grande fruitore della statale. Transitare sulla s.s. è un pellegrinaggio ed è pericolosissima. è davvero complicato raggiungere la nostra provincia. Io faccio l’esempio della mia Puglia, lì le infrastrutture hanno cambiato il territorio. Il mio sogno, insomma, è che ci sia una progettualità che possa dare speranza alle nuove generazioni che possano avere motivi per restare perché quelli per andarsene sono tanti.
Crotone si prepara a ricordare il tragico naufragio dello scorso anno a steccato di Cutro.
I fatti di Cutro sono una ferita ancora aperta per il nostro territorio ma dobbiamo fare in modo che l’evento drammatico non passi oltre senza farci crescere nella generistà e nel discernimento. Nella tradizione cristiana si dice che crisis può diventare kairos, un’occasione di grazia e noi stiamo cercando di fare questo. La nostra Chiesa in questi mesi ha realizzato tante inziiative formative sulle questioni migratorie. Sono venuti qui degli esperti di questo fenomeno complesso e dunque ci siamo dati da fare prima di tutto per capire. inoltre l’ Ufficio migrantes e la consulta delle aggregazione dei laici stanno realizzando il progetto liberi di aprtire, liberi di restare. V. R.