No-Fly Zone: che cos'è e cosa succederebbe se fosse istituita
In questi giorni di conflitto e guerra tra Russia e Ucraina, si sente molto parlare di no fly zone, che è un divieto di sorvolo dello spazio aereo di un paese. La No-Fly Zone non è un atto di pace m...

In questi giorni di conflitto e guerra tra Russia e Ucraina, si sente molto parlare di no fly zone, che è un divieto di sorvolo dello spazio aereo di un paese. La No-Fly Zone non è un atto di pace ma di guerra. Il rischio sarebbe coinvolgere altri paesi nella guerra in corso tra Russia e Ucraina, un conflitto che potrebbe quindi dare vita alla Terza guerra mondiale.
A richiederla è dunque il presidente dell’Ucraina Zelensky, ma la Nato e l’Europa hanno detto di no. Lo ha richiesto in un video in lingua ucraina rivolgendosi ai leader occidentali per uina no-fly zone umanitaria affinchè i russi non possano lanciare bombe sui civili, ma la richiesta ha trovato un muro. Vladimir Putin ha dichiarato poi, sempre in un video, che sarebbe considerata una dichiarazione di guerra nei confronti della Russia.
No-Fly Zone
Cosa significa dunque e dove abbiamo già sentito parlare di No-fly zone? Mauro Gilli su Il Foglio ha ricordato le diverse imposizioni di no-fly zone nei conflitti bellici più recenti. Ha riportato l’esempio della no-fly zone al Nord e al Sud dell’Iraq dopo la guerra del 1991, in Bosnia nel 1993-1995 e in Libia nel 2011, come anticipazione del conflitto contro le forze di Gheddafi.
E’ una mossa controversa, poichè implicherebbe un coinvolgimento in un conflitto senza impegnare completamente le forze di terra. Se un aereo russo volasse in una no-fly zone della NATO, le forze atlantiche dovrebbero agire contro quell’aereo, sparandogli contro, in volo.
È stato il Capo di stato maggiore degli Stati Uniti, il generale Mark Milley a ribadirlo: “Se viene imposta una No Fly Zone qualcuno dovrà farla rispettare. Vorrebbe dire allora combattere le forze aeree russe. A oggi non sono al corrente di alcun piano per imporre una zona di esclusione aerea”.