Ogni anno circa 350 morti per annegamento, l'Iss punta sulla prevenzione

In Italia ogni anno si contano circa 350 decessi per annegamento, con 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi. Numeri importanti, ma che si possono ridurre: individuando le cause degli annegamenti (n...

A cura di Redazione
07 luglio 2024 17:00
Ogni anno circa 350 morti per annegamento, l'Iss punta sulla prevenzione -
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In Italia ogni anno si contano circa 350 decessi per annegamento, con 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi. Numeri importanti, ma che si possono ridurre: individuando le cause degli annegamenti (negli ambienti naturali sono soprattutto malori, correnti, fondali irregolari, sport acquatici e cadute), i luoghi dove avvengono, le condizioni che li determinano. I dati, insieme ad alcuni consigli utili per la prevenzione, sono stati raccolti dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, istituito dal Ministero della Salute, e sono contenuti nel primo rapporto sui lavori dell’Osservatorio pubblicato sul sito dell’Iss (il secondo è in via di pubblicazione).

Numeri importanti, scrivono gli autori, ma che si possono ridurre: individuando le cause degli annegamenti (negli ambienti naturali sono soprattutto malori, correnti, fondali irregolari, sport acquatici e cadute), i luoghi dove avvengono, le condizioni che li determinano. E promuovendo, su questa base di informazioni, azioni di prevenzione per affrontare non una “inevitabile fatalità”, come ancora oggi vengono definite le  morti per annegamento,  ma una “malattia sociale”, come invece definiscono il fenomeno Fulvio Ferrara, Enzo Funari e Dario Giorgio Pezzini, del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, curatori del rapporto.

I bambini sono particolarmente soggetti agli annegamenti, per diverse ragioni: i più piccoli hanno un rapporto testa-corpo sfavorevole, con il capo relativamente pesante, tendono a gattonare anche in acqua e ad  avere un galleggiamento orizzontale prono e con la testa in basso. Inoltre, i bambini piccoli che stanno annegando non si agitano e non gridano aiuto.  I più grandi che già camminano hanno la tendenza a ricercare anche in acqua la posizione verticale cercando di restare a galla, ma lo fanno in modo scomposto, sommergendosi in pochi secondi.

Per una indagine del Dipartimento Ambiente e salute dell’ISS condotta nel 2024 sul periodo 2019-2023 su un campione di 100 casi di annegamento fatale tra 0-19 anni il 46% di questi eventi è avvenuto in piscine, principalmente piscine domestiche, il 20% in mare e il 34% in acque interne con gli adolescenti immigrati che rappresentano il gruppo principale delle vittime, perché spesso non sono nuotatori e non conoscono le regole di sicurezza.

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