Pari Opportunità, a Crotone si insegna come impastare i covatelli: protestano le consigliere

Le consigliere Mungari e Venneri scrivono: «Iniziative folkloristiche rafforzano stereotipi, servono azioni concrete per le donne»

A cura di Redazione
04 settembre 2025 08:00
Pari Opportunità, a Crotone si insegna come impastare i covatelli: protestano le consigliere -
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Il corso di cucina aperto alle donne, dedicato all’impasto del tradizionale covatello e promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Crotone, ha suscitato forti critiche. Da un organismo che dovrebbe offrire strumenti concreti per superare stereotipi e disuguaglianze di genere, forse le iniziative dovrebbero essere altre, come espresso anche dall'opinione pubblica in questi giorni .

A delineare quanto successo sono le consigliere comunali Floriana Mungari e Dalila Venneri, componenti di diritto della Commissione PO.

«Esprimiamo profonda delusione e sdegno - si legge in una nota firmata dalle due consigliere - nei confronti dell'iniziativa promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Crotone, che da inizio mandato continua a promuovere eventi degni di una Proloco e completamente lontani dal significato profondo che le pari opportunità posseggono. L'evento in questione, “DEL COVATELLO” focalizza le responsabilità domestiche femminili, perpetua stereotipi dannosi e limita le opportunità di crescita e sviluppo per le donne. L’idea che le stesse donne siano responsabili dirette del nutrimento del focolare domestico é ormai superato da anni, ma c’é chi é evidentemente ancora affezionata all’idea. Il nostro è un forte e deciso dissenso per una direzione che, pur dichiarandosi a favore delle pari opportunità, sembra allontanarsi sempre più dagli obiettivi di vera emancipazione femminile e di reale parità.

Riteniamo che questo tipo di iniziative vanifichi i progressi fatti verso la parità di genere e rafforzi ruoli tradizionali ormai superati. È auspicabile che la Commissione Pari Opportunità promuova iniziative più inclusive e innovative, volte a valorizzare le donne in quanto esseri umani con pari dignità e diritti rispetto agli uomini. Da quasi cinque anni non si é mai creato uno spazio di dibattito e di attenzione nei confronti di argomenti veramente inerenti le pari opportunità, talvolta luogo di denigrazione verso le componenti stesse, con offese da parte di chi dovrebbe essere mentore e collante della stessa senza abusi di ruolo. Motivo per il quale, le scriventi, consigliere elette, e dunque, di diritto componenti della commissione PO dopo numerose sollecitazioni, inutili, hanno inteso non prendere parte alle convocazioni. Riteniamo che la Commissione Pari Opportunità, per sua stessa natura, dovrebbe essere il motore di un cambiamento profondo, l'entità che propone e implementa politiche coraggiose e innovative. Il suo ruolo fondamentale è quello di superare i pregiudizi, abbattere le barriere e creare le condizioni affinché le donne possano raggiungere una piena autonomia, sociale ed economica, senza compromessi.

Tuttavia, con rammarico, osserviamo che molte delle iniziative promosse non sono in linea con questa missione. La nostra battaglia non è per la superficiale parità di facciata, ma per l'eliminazione delle disparità strutturali che ancora affliggono le donne in ogni ambito della società. L'emancipazione femminile non si riduce a eventi che consolidano stereotipi, né a iniziative che, pur con buone intenzioni, finiscono per delegittimare il percorso di lotta per i diritti e la dignità. La parità non è un tema da trattare con superficialità o che si esaurisce in una giornata simbolica; è un impegno costante che richiede azioni concrete, volte a migliorare la vita delle donne in ogni singolo giorno dell'anno.

Esortiamo ad un'attenta e onesta riflessione sul vostro ruolo e sulle responsabilità che vi sono state affidate. È ora di abbandonare un approccio che, anche involontariamente, danneggia la causa della parità. Serve un cambio di rotta deciso, a favore di azioni che promuovano l'istruzione, l'autonomia economica, la partecipazione politica, la tutela della salute e il contrasto alla violenza di genere in ogni sua forma, anche verbale, inutile tingersi di rosso e fare festicciole nelle giornate di memoria. Così facendo, implicitamente ci uccidiamo ogni giorno.

La Commissione Pari Opportunità deve diventare un faro di progresso, un punto di riferimento per tutte le donne che lottano quotidianamente per i propri diritti.

L'emancipazione femminile non si esaurisce con ruoli, specie se questi sono stati decisi da uomini. L’emancipazione femminile è una conquista di civiltà che riguarda tutta la società. e finchè si insegna alle giovani donne (solo donne)a fare il covatello ci sarà sempre un uomo da chiamare quando è pronto in tavola».


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