Pino Greco: “La bonifica di Crotone non deve fermarsi: ora serve un nuovo Commissario”

Il Comitato “Crotone vuole Vivere. Fuori i veleni” rilancia le proprie richieste: controlli rigorosi, responsabilità chiare, nessun passo indietro sul risanamento ambientale

A cura di Redazione
25 ottobre 2025 12:47
Pino Greco: “La bonifica di Crotone non deve fermarsi: ora serve un nuovo Commissario” -
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Pino Greco, componente del comitato civico Crotone vuole Vivere. Fuori i veleni”, interviene sulle recenti novità riguardanti la bonifica del SIN di Crotone, sottolineando come “lo scandalo Crotone stia finalmente cominciando a trasformarsi in Caso Crotone”, una vicenda che – una volta affrontata nel modo giusto – deve essere risolta fino in fondo.

Finita la campagna elettorale e archiviata l’estate, secondo Greco è il momento di riportare al centro dell’attenzione il risanamento ambientale della città. E lo si deve fare con chiarezza, per non disperdere risultati civili e politici ottenuti in questi mesi: “Molte questioni possono rappresentare una vera e propria svolta: non bisogna perdere l’occasione”.

Uno dei punti cardine sollevati da Greco riguarda la mancata conferma del Generale Errigo nel ruolo di Commissario per la bonifica: una nomina che ricordava essere nata da una sentenza del Tribunale civile di Milano che condannava Eni per la gestione illecita dei rifiuti dopo la chiusura della fabbrica. “Il ruolo del Commissario – afferma – non è andato nella direzione prevista: prima immobilismo, poi la forzatura con l’ipotesi dell’intervento dell’esercito. Tale scenario, segnala Greco, è stato sventato grazie al lavoro del comitato e della mobilitazione cittadina.

La seconda questione riguarda l’avvio della bonifica nel rispetto del PAUR, cioè con l’obbligo che i rifiuti del SIN siano portati fuori dalla Calabria. Greco ricorda come per mesi si fosse raccontata “la favoletta che non esistessero discariche disponibili fuori Regione. Una narrazione smontata dai fatti: le discariche ci sono e i lavori sono già iniziati in estate. Ma avverte: “La battaglia è solo all’inizio”.

Il comitato richiama con forza la necessità che gli enti di controllo facciano la propria parte, a partire da Arpacal, oggi diretta da Michelangelo Iannone: “Chiediamo i motivi della sua assenza in questa delicatissima fase”. Greco respinge le giustificazioni legate alla carenza di personale ricordando che nel 2017 era stata stipulata una convenzione per 12 professionisti, finanziata con le risorse derivanti dal risarcimento Eni. “Perché questa scelta non viene riproposta? Perché non si rafforza l’Agenzia proprio ora?”

“Servono controlli precisi, assunzioni di responsabilità e nessun alibi per chi vuole bloccare ancora la bonifica”, incalza Greco.

Un altro punto smontato riguarda l’Europa “cattiva”: grazie a una interrogazione dell’eurodeputato Denis Nesci, è stato chiarito ufficialmente che il nuovo regolamento europeo non ostacola il conferimento all’estero dei rifiuti del SIN. “Un’altra bugia spazzata via – dice Greco – e un altro successo del comitato”.

Il Comitato “Fuori i Veleni”, sottolinea Greco, è forte proprio perché unisce cittadini e personalità con ideali politici diversi, accomunati però dall’obiettivo di salvare il territorio. Ma per lui non basta: “Occorre alzare ancora il livello dell’impegno e della partecipazione”.

Da qui la richiesta più pressante: la nomina immediata di un nuovo Commissario straordinario con professionalità indiscussa, esperienza, capacità di ascolto e autonomia dalle pressioni. “Serve qualcuno che non ceda al canto delle sirene e lavori davvero con e per il territorio”.

Greco conclude con una visione forte e positiva: “Crotone può diventare un modello nazionale, questa volta in positivo. Dipende dalle scelte che si faranno ora”.

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