Qualità della vita, Finizio (Il Sole 24 Ore): «Il sud sconta la perdita dei suoi giovani»

In occasione dell’evento Un anno di CrotoneOk la nostra redazione ha voluto approfondire i dati sulla Qualità della vita pubblicati su Il Sole 24 Ore.Nel corso della serata, in un video di qualche min...

A cura di Redazione
04 giugno 2024 08:30
Qualità della vita, Finizio (Il Sole 24 Ore): «Il sud sconta la perdita dei suoi giovani» -
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In occasione dell’evento Un anno di CrotoneOk la nostra redazione ha voluto approfondire i dati sulla Qualità della vita pubblicati su Il Sole 24 Ore.
Nel corso della serata, in un video di qualche minuto, era stata Michela Finizio, giornalista della nota testata, a spiegare nel dettaglio i risultati dell’indagine annuale. Anche in questo caso, dopo la pubblicazione sulla prestigiosa testata della classifica sul Benessere per fasce d’età, abbiamo voluto analizzare con lei alcuni indicatori.

Partiamo dai dati, quanto incide sui risultati la situazione dei comuni della provincia?
La maggior parte dei dati sono provinciali, sono estesi su tutto il territorio, quindi laddove c’è una best performance legata alla città, questa viene in qualche modo “penalizzata” da quello che è l’effetto complessivo del dato provinciale. Poi è ovvio che bisogna guardare gli indicatori singolarmente.
Noi usiamo la classifica come espediente narrativo perché ci permette di arrivare ovunque, ma in realtà è una presentazione di dodici scatti e fotografie di indicatori, ognuno merita un racconto.

Possiamo dire che Crotone non è una provincia per bambini?
Più che non è una provincia per bambini, a me piace dire che le condizioni di vita e i livelli di benessere della popolazione infantile non sono in media con i target. Noi ragioniamo su dei gap da colmare e quindi sicuramente la popolazione infantile in termini di condizione di vita, di salute e di servizi potenziali a Crotone è ancora lontana dai target. Uno dei dati importanti, di cui si è parlato anche durante l’evento Mai più ultimi organizzato dalla redazione di CrotoneOk, riguarda l’istruzione. In questo parametro il sud, e Crotone, sconta anni di ritardi. Certo bisogna valutare più situazione correlate. I deficit nelle competenze alfabetiche e numeriche, ad esempio, si riflettono poi anche sull’efficienza degli istituti scolastici. Questo di conseguenza incide anche sul tasso di abbandono scolastico e sulle altre dinamiche storiche che vanno colmate, probabilmente, con percorsi a lunghi periodi.

Per quanto riguarda i giovani, rimane sempre “rosso” il parametro sull’occupazione e lo spopolamento.
Tutto il sud sconta la grande perdita di popolazione giovanile per emigrazioni che possono essere a favore di città del nord o a favore dell’estero, questo è un grande tema da affrontare.
Parliamo di un dato che a livello medio nazionale è stabile mentre al sud si sono persi due punti percentuali nell’arco dell’ultimo anno. Ci sono però anche aspetti positivi. Se è vero che l’occupazione nel Mezzogiorno è più bassa, il dinamismo dell’imprenditorialità giovanile è una risposta alla mancanza di occupazione. Nonostante il trend del mercato del lavoro, le imprese under 35 al sud sono molto più frequenti e diffuse, così come, soprattutto a Crotone, lo sono le imprese femminili.  Questo perché il tasso di imprese giovanili e femminili è inversamente proporzionale al tasso dell’occupazione.

Ci sono poi i dati che riguardano il benessere degli anziani.
L’indice della qualità della vita degli anziani si riferisce soprattutto all’assistenza sanitaria e alla speranza di vita che purtroppo continua ad essere più bassa al sud, così come è più alto nel Mezzogiorno l’uso di farmaci per malattie croniche. Ci sono una serie di dati di salute in termini sanitari che sappiamo penalizzare le province del sud. Poi ci sono i dati di spesa per l’assistenza agli utenti dei servizi sociali comunali che riflettono la capacità di spesa di un territorio.

V. R.

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