Salute - Tumori, l'Immunoterapia 4.0 cura l'80% dei pazienti

Salute – Dopo gli inibitori dei checkpoint immunitari, che disattivano i “freni” al sistema immunitario, le CAR-T e la recente introduzione in via sperimentale dei vaccini a mRNA, stiamo per entrare n...

A cura di Redazione
24 febbraio 2024 16:30
Salute - Tumori, l'Immunoterapia 4.0 cura l'80% dei pazienti -
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Salute – Dopo gli inibitori dei checkpoint immunitari, che disattivano i “freni” al sistema immunitario, le CAR-T e la recente introduzione in via sperimentale dei vaccini a mRNA, stiamo per entrare nell’era dell’Immunoterapia 4.0. Terapie cellulari (TILs) contro il melanoma metastatico, ‘avatar’ di tumori al polmone e nuove combinazioni di farmaci per i tumori gastrici renderanno possibile l’immunoterapia di precisione, aumentando la percentuale di pazienti che rispondono alle terapie dall’attuale 50% all’80%. A raccogliere la sfida sono gli specialisti della Società Campana di Immunoterapia Oncologica (SCITO), in occasione del meeting annuale in corso a Napoli.”Negli ultimi anni, abbiamo assistito alla crescita esponenziale di ricerche innovative che hanno approfondito la comprensione dell’immuno-oncologia e permesso lo sviluppo di nuovi trattamenti in grado di sfruttare il sistema immunitario del paziente e prevenirne la fuga immunitaria – spiega Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale” di Napoli -. Abbiamo voluto dedicare questa giornata ad analizzare lo stato dell’arte e le prospettive future dell’immuno-oncologia, confrontandoci sui prossimi sviluppi e rinnovando la nostra allenza con l’obiettivo di creare il primo Polo di Immunoncologia dell’area mediterranea”. La sfida lanciata dagli specialisti SCITO prende il via dalla recentissima approvazione dalla Food and Drug Administratio (FDA) della prima terapia cellulare TILs (tumour-infiltrating lymphocyte), chiamata lifileucel, per il trattamento del melanoma metastatico resistente a tutte le possibili terapie oggi disponibili. “Entro la fine della prossima estate, infatti, il Pascale partirà con lo studio di fase 3, l’ultimo step prima dell’approvazione da parte delle agenzie di regolamentazione, di lifileucel per valutare la sicrezza e l’efficacia della terapia in combinazione con pembrolizumab, inibitore del checkpoint immunitario PD1/PD-L1, comparata con il trattamento con il solo pembrolizumab nei pazienti con melanoma in fase avanzata che non risponde più a nessuna terapia- spiega Ascierto- La nuova terapia cellulare consiste nell’estrarre le cellule immunitarie del paziente che stanno combattendo il tumore, moltiplicarle in laboratorio e iniettarle nuovamente sperando che questo ‘esercito rinforzato’ possa controllare la malattia”.

Fonte Agenzia Dire

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