Sicurezza sul lavoro, Carcello (Anmil Crotone): «Tuteliamo le vittime di infortuni»

Sono stati 323.806, da gennaio a maggio 2022, in tutta Italia, gli infortuni sui luoghi di lavoro denunciati, 4.553 in Calabria, 233 a Crotone (uno in meno rispetto allo stesso periodo del 2021). Sono...

A cura di Redazione
31 luglio 2022 20:00
Sicurezza sul lavoro, Carcello (Anmil Crotone): «Tuteliamo le vittime di infortuni» -
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Sono stati 323.806, da gennaio a maggio 2022, in tutta Italia, gli infortuni sui luoghi di lavoro denunciati, 4.553 in Calabria, 233 a Crotone (uno in meno rispetto allo stesso periodo del 2021). Sono stati 364 quelli mortali da nord a sud, undici in Calabria e 2 a Crotone.

Aumentano le denunce per malattie professionali salgono a 25.593 in Italia, 951 in Calabria e 147 a Crotone, lo scorso anno nello stesso arco temporale erano 125. Sono numeri che fanno riflettere, soprattutto quelli del 2021 divulgati dall’Inail che in rapporto a quelli di quest’anno rendono necessario accendere i riflettori su un fenomeno divenuto una piaga sociale.

Numeri che ricordano quanto sia importante lavorare ancora sulla prevenzione e sulla tutela dei lavoratori troppo spesso messi a rischio.

Lo evidenzia anche Antonio Carcello, presidente Anmil Crotone: «Un quadro davvero inverosimilmente drammatico, considerata l’attività di prevenzione attiva ormai da 13 anni con il decreto 81, tuttavia tristemente annunciato dalla divulgazione dei dati mensili.

Condividiamo lo sconforto della Presidente della Commissione lavoro della Camera, On. Romina Mura, che nel rammaricarsi per l’impossibilità a continuare in Commissione un’attività che ha dato frutti e stabilire interventi da inserire in legge di Bilancio per un lavoro più dignitoso e più sicuro – aggiunge Carcello –  lancia un appello alle future Commissioni di considerare priorità l’emergenza infortuni e le disparità di genere, settoriali e territoriali, su cui le nuove Camere dovranno tornare a impegnarsi il prima possibile».

Carcello ricorda l’impegno dell’Animl: «Abbiamo proposto, in più sedi e nelle varie audizioni parlamentari, di prevedere nei piani di prevenzione le nostre testimonianze la cui efficacia straordinaria e di forte impatto è continuamente confermata dalle numerose aziende che ci invitano ad incontrare i loro lavoratori per raccontargli cosa succede quando manca la sicurezza sul lavoro».

Poi l’appello: «Chiediamo ai vertici dell’Inail, a fronte dei numeri rappresentati conclude Carcello – di ricordare che la primaria missione dell’Istituto è la tutela delle vittime che purtroppo, all’indomani di un infortunio, si ritrovano a vivere con gravi problemi e difficoltà che potrebbero essere arginate se solo si migliorasse la presa in carico e si attuassero tutte le azioni possibili per favorire il loro reinserimento lavorativo attraverso progetti e supporti mirati anche con adeguati ausili e protesi all’avanguardia. Perché non basta essere un’eccellenza nella ricerca se poi a beneficiarne sono solo in pochissimi».

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