Steccato di Cutro, religioni diverse per pregare insieme sulla Via Della Croce

Steccato di Cutro – “Non possiamo permetterci di cancellare questo dramma“: sono queste le parole del parroco di Le Castella sulla spiaggia di Steccato di Cutro lì dove, domenica scorsa, si è consumat...

A cura di Redazione
05 marzo 2023 17:06
Steccato di Cutro, religioni diverse per pregare insieme sulla Via Della Croce -
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Steccato di Cutro – “Non possiamo permetterci di cancellare questo dramma“: sono queste le parole del parroco di Le Castella sulla spiaggia di Steccato di Cutro lì dove, domenica scorsa, si è consumata la tragedia in cui sono morti 70 migranti. C’erano semplici cittadini, i sacerdoti, i sindaci, i pescatori che hanno soccorso i migranti e raccolto i corpi restituiti dal mare, le autorità civili e militari, e tutti coloro che hanno voluto condividere la Via della Croce.

L’umanità da domenica notte è corsa a Steccato di Cutro, e non si è fermata dopo una settimana, per soccorrere i migranti e raccogliere i corpi. Giorni dopo, l’idea di non perdere quei pezzi di legno realizzandone una croce con i resti del barcone, realizzata dall’artista Castellese Maurizio Giglio.

Questa croce richiama un raggio che colpisce il cuore. Anche noi siamo chiamati ad essere quest’ immagine di misericordia verso chi è meno forunato di noi. E ancora oggi dopo duemila anni di storia il Cristo è appeso alla croce – sono le parole di Don Francesco Lo Prete, parroco di Le Castella – e spero che questa Quaresima sia un cammino verso la Pasqua, verso i cieli nuovi e una terra nuova”.

Presente anche il Vescovo di Lamezia, don Serafino Parisi, il quale ha guidato la comunità di Steccato di Cutro dal 2000 al 2003:“La mia riflessione su questo dramma mi porta ad interpretare il senso di solidarietà e di accoglienza che si è manifestato in questi giorni. In molti la solidarietà, il correre per salvare vite, l’hanno interpretata come un’eccezione, ma per noi che siamo qui, che sentiamo la drammaticità del momento, che viviamo i giorni dell’immigrazione, sappiamo che questa nostra gente ha il cuore grande, e quindi nessuna meraviglia nei momenti di vicinanza che ci sono stati in questi giorni”. Il presule ha voluto ringraziare la comunità accogliente di Steccato: “Quel poco che abbiamo lo mettiamo a disposizione volentieri per gli altri. Noi non abbiamo paura dei vivi, ma dei morti che raccogliamo”.

L’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina

Presente l’Arcivescovo Angelo Panzetta il quale ha invitato alla preghiera per la tragedia che ha colpito i migranti, spezzando vite intere e rendendo orfane diverse persone dopo quel naufragio. Un itinerario di quindici stazioni della Via Crucis lungo tutto il lungomare di Steccato di Cutro, con la stola rossa indossata dal presule, che raffigura il sangue del martirio, e la croce portata dalla gente dei comuni del crotonese. Presente la comunità islamica e l’Imam della Moschea di Cutro Mustafa Achik : “Viviamo questo gesto animati dalla fede, speranza e amore in comunione con i nostri fratelli musulmani presenti con noi per pregare l’unico Dio”.

“Non vogliamo un’Europa con il filo spinato e laddove è difficile trovare accoglienza. Le persone che hanno perso la vita in questo mare sono la carne di Gesù”, ha concluso.

Danilo Ruberto

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