Ti ricordi? I piatti sbattuti alla fiera
Alla Fiera della Madonna di Capo Colonna non si va solo per acquistare, ma per partecipare ad un rito collettivo atavico, che affonda le radici in anni incalcolabili. Ci riporta indietro a quando le n...

Alla Fiera della Madonna di Capo Colonna non si va solo per acquistare, ma per partecipare ad un rito collettivo atavico, che affonda le radici in anni incalcolabili. Ci riporta indietro a quando le nostre nonne ci davano i soldi nelle mani, a quando eravamo affascinati dalle dimostrazioni dei venditori ambulanti che affettano patate velocemente, che presentano l’ultimo panno per pulire velocemente e senza sgocciolare acqua.
Ci riporta indietro nel tempo tra la buona rosticceria e pizzeria napoletana, sempre presente alla fiera di Crotone, o ai tanti venditori che continuano a venire a Crotone. La fiera della Madonna è un modo anche per tornare a casa e portare un oggetto, una maglietta, un paio di calze ai nostri familiari, perchè abbiamo pensato a loro e non possiamo tornare a casa a mani vuote.
La fiera della Madonna è camminare e salutare di tanto in tanto qualcuno, qualche vecchia conoscenza. “I mo ca u ti vidiva“. Un modo per sentirci meno soli.
La fiera di maggio ci riporta agli odori dei panini, al rumore del generatore di corrente, ai tarallini e olive pugliesi, ai colori di cuscini, al rumore dei piatti sbattuti per dimostrarne la consistenza. Forse da qualche anno mancano i grandi espositori di piatti, forse perchè i tempi e il commercio sono cambiati.
Ce ne è venuto alla mente uno nell’attuale via Claudio Crea, dove adesso c’è la Crai. Era un grande espositore di piatti, di tutti i tipi e le misure. Le persone curiose erano tante, non solo per la varietà di pezzi offerti, ma perchè c’era sempre un venditore col microfono ad archetto che, durante le dimostrazioni, prendeva qualche piatto e cominciava a sbatterli ad un lato del bancone, proprio per dimostrarne la consistenza.
Un suono che non si sente più da tanti anni ormai, segno di come le vendite siano cambiate nel corso del tempo. E il tempo cambia anche mestieri, e oggetti. Una volta vi erano anche coloro che vendevano piccole antenne per vedere meglio la televisione. Uno di loro era fisso alla rotonda di piazza Pitagora. Mentre i portici erano colorati dai venditori di quadri, una magia che si è persa anch’essa.
La Fiera quest’anno si svolgerà da questa sera fino a sabato 18 maggio. Un altro modo per rivivere il passato, affermando una tradizione che dovrà essere consegnata alle nuove generazioni.