Ti ricordi? Il chiosco al Donegani du Zu Peppino Milano, spazio di divertimento e socialità

Ti ricordi? Raccontiamo un’altra storia di una Crotone che non c’è più, alle spalle dell’Ospedale vecchio di Crotone, dove adesso sorge in costruzione il Teatro Vincenzo Scaramuzza (in cantiere da più...

A cura di Redazione
10 settembre 2023 10:16
Ti ricordi? Il chiosco al Donegani du Zu Peppino Milano, spazio di divertimento e socialità - Foto di Carmela Musca
Foto di Carmela Musca
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Ti ricordi? Raccontiamo un’altra storia di una Crotone che non c’è più, alle spalle dell’Ospedale vecchio di Crotone, dove adesso sorge in costruzione il Teatro Vincenzo Scaramuzza (in cantiere da più di quindici anni).

Un chiosco che tanti anni fa era un punto di riferimento per gli studenti e un rinfresco, tra una gazzosa e un gelato Algida. E’ l’Italia delle grandi marche dei gelati esposte dove, la famiglia di U Zu Peppino Milano, serviva la sua clientela nel chioschetto accanto l’ospedale vecchio, poi diventati caseggiati, e l’Istituto Guido Donegani.

Per molti è il ricordo dei propri amici d’infanzia, in una zona di Crotone centrale e che ha visto la meglio gioventù crescere, dove ci si fermava a comprare giuggiole, gelati di zucchero, bibite, gelati e a fine dicembre le palline natalizie. La moglie du Zu Peppino si chiamava Iolanda Mesoraca, ma per tutti era a Za Iolanda Milana. A raccontarci quegli anni è il figlio Ugo: “Mio padre era un grande lavoratore – ci dice – per lui veniva prima la famiglia. Si lavorava e basta, senza nessun divertimento, pensava sempre al lavoro in fabbrica e poi al nostro chiosco. Una persona rispettata da tutti e che rispettava tutti. Purtroppo è morto giovane, per colpa di tumore, dopo aver lavorato tanti anni in fabbrica. Io avevo 22 anni, quei pochi ricordi che ho li conservo nel cuore”.

Un punto di ritrovo lì dove una volta sorgevano le giostre, e poi la processione della Madonna di Capo Colonna che insisteva in via Poggioreale: “Un ritrovo unico per tutti – ha concluso Ugo Milanoper gli studenti, ma anche per i giostrai vicino la Posta Centrale, e per i commercianti della Fiera. In via Poggioreale passava la processione della Madonna di Capo Colonna, e il nostro chiosco era un punto di ritrovo”.

Il chiosco insisteva nella villetta, poi abbandonata negli ultimi anni, dove a servire gli studenti c’era appunto la signora Iolanda, tra una birra e un frizzantino e l’attesa del rientro al Chimico nelle ore pomeridiane.  Questa storia chiude verso la fine degli anni ’90, tra i ricordi della gente affacciata al balcone e i ragazzi che giocavano a pallone nella villetta.

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