Verzino dice no alla pluriclasse alla primaria. Parte una petizione online

Alunni di prima e terza elementare nella stessa aula. «Una scelta a discapito del diritto allo studio dei piccoli, già penalizzati da un contesto territoriale fragile e con poche risorse»

A cura di Redazione
02 settembre 2025 11:00
Verzino dice no alla pluriclasse alla primaria. Parte una petizione online  -
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Verzino - “Per la comunità verzinese, già segnata da condizioni di svantaggio e marginalità, è in atto una scelta che rischia di compromettere seriamente la qualità dell’istruzione dei nostri bambini”. Inizia così la petizione (CLICCA QUI) lanciata da numerosi cittadini del piccolo comune del crotonese, dove per l’anno scolastico 2025/2026 l'Ufficio Territoriale del Ministero ha deciso l’istituzione di una pluriclasse alla scuola primaria.

Una decisione che sta facendo discutere e preoccupare. La nuova classe mista unirà 7 alunni della terza elementare con 11 bambini della prima, tra i quali figurano anche alunni anticipatari. In tutto 18 studenti con età, bisogni e obiettivi didattici profondamente differenti.

Secondo l’ATP (Ambito Territoriale Provinciale) di Crotone, la formazione della pluriclasse è prevista dalla normativa vigente in base al numero degli iscritti. Ma per famiglie e docenti si tratta dell’ennesima misura che guarda solo ai numeri e ai tagli, ignorando la complessità pedagogica e la specificità delle aree interne. 

L’Istituto Comprensivo di Verzino è uno dei più particolari della Calabria: 7 plessi scolastici sparsi in 6 comuni diversi e distanti tra loro – Savelli, Verzino, Umbriatico (con la frazione di Perticaro), Pallagorio, San Nicola dell’Alto e Carfizzi – tutti ricadenti in zone interne e a rischio spopolamento. Un contesto che già oggi vive grandi difficoltà logistiche e organizzative.

Potremmo definirlo l’istituto delle pluriclassi. Adesso anche il plesso principale si trova a dover gestire una compresenza tra due anni scolastici distanti, con tutte le problematiche che ne derivano.  A fronte di una presunta autonomia scolastica che dovrebbe garantire “compresenze”, “potenziamento” e “supporti individualizzati”, nella realtà quotidiana queste risorse vengono spesso utilizzate per coprire le assenze delle docenti. Una gestione di emergenza, resa legittima dalla normativa, ma che priva le classi – e in particolare quelle miste – di strumenti didattici efficaci e a pagare sono i bambini e sopratutto gli alunni più fragili, con bisogni educativi speciali, quelli che avrebbero più bisogno di una didattica personalizzata.

La preoccupazione è concreta: nelle pluriclassi, soprattutto se mal supportate, il rischio è che si abbassi il livello dell’insegnamento, con conseguenze pesanti sul percorso scolastico futuro degli alunni. In particolare nei passaggi critici verso la scuola media e superiore, dove i ragazzi provenienti da contesti deboli faticano spesso a tenere il passo, come testimoniano i risultati spesso insufficienti del biennio.

Attraverso la petizione – che nelle ultime ore ha raccolto numerose firme – la comunità di Verzino chiede con forza un ripensamento della decisione, nel nome del diritto allo studio e dell’eguaglianza delle opportunità: Non si può fare scuola guardando solo ai numeri. L’inclusione non si garantisce risparmiando: la si costruisce offrendo qualità, attenzione e risorse a chi ha meno”.

Il rischio, altrimenti, è che in questi piccoli comuni la scuola diventi solo “un contenitore per assolvere ai tagli”, anziché un luogo di crescita, uguaglianza e futuro.

Intanto anche il sindaco Franccesco Levato già da diversi giorni, ha avviato interlocuzioni con gli enti preposti: «Il nostro obiettivo - ha sottolineato il primo cittadino - è quello di rappresentare con forza le esigenze della nostra comunità per evitare l’accorpamento, tutelando così il diritto a un’offerta formativa di qualità per i nostri bambini».


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