(VIDEO) A Crotone i giovani in piazza per Gaza: “Non possiamo restare indifferenti”
Gli studenti del Liceo Classico “Pitagora”, dello Scientifico “Filolao” e di altri istituti crotonesi hanno sventolato bandiere palestinesi in Piazza Umberto I, dando voce al loro impegno civile: “Il silenzio non è neutralità, ma complicità”
Questa mattina Piazza Umberto I a Crotone si è trasformata in un mosaico di bandiere palestinesi dipinte sulla pelle, cartelloni che denunciavano il genocidio e voci di studenti che hanno scelto di non restare in silenzio. L’iniziativa, partita dal Liceo Classico “Pitagora” e condivisa con il Liceo Scientifico “Filolao” e altri istituti crotonesi, ha riunito centinaia di ragazzi in un luogo altamente simbolico: quello in cui ogni anno, il 2 giugno, il 4 novembre e il 25 aprile, le autorità civili e militari ricordano le vittime delle grandi guerre. Un segnale forte e chiaro: la scuola non è solo uno spazio di apprendimento, ma anche un laboratorio di cittadinanza attiva.
A rompere il silenzio è stato Simone Bubba, che ha parlato con fermezza: «Oggi siamo qui per manifestare ciò che mai pensavamo di fare. Solitamente scendiamo in piazza per l’acqua o per problemi legati alla nostra città, ma questa volta è una questione che riguarda il mondo intero, l’Europa e noi giovani. Non possiamo restare indifferenti: spesso veniamo accusati di essere apatici o disinteressati, ma oggi dimostriamo il contrario. I licei rispondono uniti e raccontano storie, come quella di una ragazza che, nonostante abbia perso le gambe, ha deciso di lottare non per sé, ma per la giustizia.»
Le sue parole hanno trovato subito eco in Cassandra Greco, che ha ricordato la responsabilità dei giovani: «Chiediamo di essere ascoltati perché, anche se giovani e apparentemente piccoli di fronte all’umanità, possiamo fare la differenza. Uno solo di noi può salvare tante vite, e soprattutto possiamo far sentire ai bambini che soffrono sotto le bombe che noi ci siamo, che non sono soli.»
Deciso anche l’intervento di Francesco Pirillo, che ha sottolineato il peso del silenzio: «Il silenzio e la neutralità non sono posizioni neutre, ma vere e proprie prese di parte. Dobbiamo organizzarci e alzare la voce contro le ingiustizie. Questa giornata significa essere cittadini attivi, parte di un mondo che non vuole rimanere spettatore del potere che schiaccia i più deboli.»
Per Giuseppe Caristo l’importanza dell’evento sta nel venire da una realtà di provincia: «Noi ragazzi di Crotone, pur non vivendo in una grande città come Milano o Roma, possiamo dare la nostra testimonianza. La cosa fondamentale è sapere di stare dalla parte giusta della storia. Lo dico anche ai miei coetanei che si sentono impotenti: anche con le parole si può cambiare ciò che accade.»
Infine, il pensiero di Antonio Lumare si è concentrato sul valore della conoscenza: «Gli insegnanti ci ricordano che alla base di fenomeni come questo ci sono sempre radici storiche e culturali. Studiare e informarsi significa avere gli strumenti per capire e per cambiare. L’informazione è il primo passo verso la risoluzione.»
Tra applausi, cori e bandiere, gli studenti hanno ribadito, sulle note di Giorgio Gaber, che “libertà è partecipazione”.
Danilo Ruberto