(Video) "I ragazzi di via D'Amelio": a Crotone la legalità parla il linguaggio dei ragazzi
Prosegue l’impegno dell’associazione “È Solidarietà” nel promuovere la cultura della legalità tra i più giovani. Un percorso iniziato due anni fa, con l’esposizione della Quarto Savona Quindici, la teca...
Prosegue l’impegno dell’associazione “È Solidarietà” nel promuovere la cultura della legalità tra i più giovani. Un percorso iniziato due anni fa, con l’esposizione della Quarto Savona Quindici, la teca che custodisce i resti dell’auto di scorta di Giovanni Falcone, e che oggi continua a crescere attraverso incontri nelle scuole, confronti, testimonianze.
L’ultima iniziativa si è svolta a Crotone, all’istituto Pertini-Santoni, dove gli studenti hanno accolto i giovani dell’associazione “I Ragazzi di via D’Amelio”, un gruppo di universitari nato proprio per parlare di legalità con un linguaggio semplice, diretto, vicino a quello dei ragazzi. “Sicuramente c’è sempre meno rassegnazione – ha spiegato Raffaele D’Alfonso del Sordo, presidente dell’associazione – ed è la carica più energica che possiamo ricevere. Se i ragazzi credono che nulla è perduto, allora c’è ancora speranza. Il nostro Manuale della Legalità nasce proprio per questo: non pretendiamo di fare formazione, non siamo professori, ma vogliamo offrire spunti, piccoli consigli. Facciamo esempi concreti, come andare in un pub o al supermercato, e da lì proviamo a raccontare come le mafie si infiltrano nella vita di tutti i giorni”.
Un messaggio che trova terreno fertile soprattutto tra quei ragazzi che vivono in contesti più difficili. “Nei quartieri più complicati – ha raccontato Alessandro Grasso, anche lui tra i fondatori – i ragazzi sono più maturi, capiscono subito cosa vogliamo dire. Hanno bisogno di esempi semplici, concreti. E noi cerchiamo di convincerli che la semplicità è un valore, che vivere una vita onesta può essere davvero la scelta più giusta, anche se meno appariscente”.
Legalità, quindi, non come concetto astratto, ma come esperienza condivisa, come scelta quotidiana. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto la vicepresidente Assunta Sautto – è cambiare mentalità. Parliamo nei quartieri difficili, a Napoli, a Roma, perché è lì che spesso i ragazzi rischiano di prendere strade sbagliate. Ma è anche lì che possiamo fare la differenza. Quando a parlare siamo noi, giovani come loro, si crea un rapporto diverso. Ci raccontano le loro storie, ci fanno domande, si aprono. E allora la legalità diventa una cosa vera, concreta, che tocca la loro vita”.
Un confronto che ha visto la partecipazione anche delle istituzioni. Presente all’incontro la presidente del Tribunale di Crotone, Maria Luisa Mingrone. “Il Tribunale sarà sempre presente quando si parla di legalità con i ragazzi – ha dichiarato – perché siamo noi i primi a dover dare l’esempio. I giovani sono molto più attenti di quanto si pensi, recepiscono, riflettono. Ma bisogna parlare loro con esempi reali, concreti. Solo così i valori diventano parte della loro formazione, non solo nozioni astratte ma scelte di vita”.
Un’iniziativa che conferma ancora una volta l’importanza del dialogo tra giovani e giovani, tra istituzioni e territorio, in un percorso collettivo che ha un solo obiettivo: costruire una comunità più forte delle mafie, partendo dalla scuola.