(VIDEO) Il bene confiscato alla mafia diventa Casa della Legalità: imprenditori e istituzioni insieme per i giovani

Consegnati 2mila euro all’Associazione Valentia e 200 libri della Biblioteca della Legalità "Dodò Gabriele". Un segnale forte contro la criminalità

A cura di Redazione
16 luglio 2025 14:38
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Un bene confiscato alla criminalità organizzata diventa presidio di cultura e legalità. La Casa della Legalità "Piersanti Mattarella", gestita dall’Associazione Valentia, è oggi il simbolo di un riscatto concreto: grazie alla raccolta fondi promossa dagli operatori balneari di Crotone, sono stati consegnati duemila euro destinati alla creazione di una sala lettura per i ragazzi del territorio.

A rafforzare il progetto anche la donazione di oltre 200 volumi della Biblioteca della Legalità "Dodò Gabriele", messi a disposizione da Confcommercio Calabria Centrale per le attività culturali che animeranno l’estate nella struttura.

Alla cerimonia di consegna erano presenti il procuratore della Repubblica Domenico Guarascio, il prefetto di Crotone Franca Ferraro, il questore Renato Panvino, rappresentanti di Carabinieri e Guardia di Finanza, il sindaco di Isola di Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Crotone Filly Pollinzi e i vertici di Confcommercio, con il direttore Giovanni Ferrarelli e la presidente facente funzioni Emilia Noce.

Luca Manica, presidente del Sib Crotone, ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: "Abbiamo voluto dare un contributo concreto a questa associazione che si occupa di beni confiscati. Con i colleghi balneari, che ringrazio pubblicamente, abbiamo raccolto fondi per creare una sala biblioteca a disposizione dei ragazzi di Capo Rizzuto. Confcommercio ha messo a disposizione anche i volumi della sua biblioteca: un segnale importante in territori difficili come Isola e Crotone, dove la ‘ndrangheta è ancora presente. La risposta alla cultura mafiosa deve essere una cultura nuova, condivisa, vissuta dai giovani."

 

Giovanni Ferrarelli, direttore di Confcommercio Calabria Centrale, ha rimarcato l’importanza di unire pubblico e privato: "Dobbiamo rafforzare l’azione pubblica proprio con l’iniziativa privata. Questa donazione di 2mila euro e lo spostamento per tutto agosto della Biblioteca della Legalità nel bene confiscato sono un messaggio forte. Non dobbiamo parlare di coraggio, ma di normalità: questo deve diventare il nostro modo di vivere i territori, ogni giorno."

Sulla stessa linea Emilia Noce, presidente facente funzioni di Confcommercio:
"Oggi questo bene diventa un presidio di cultura e di vicinanza alle vittime della mafia. I 200 libri della Biblioteca della Legalità, intitolata a Dodò Gabriele, vogliono parlare ai giovani: da queste pagine possono attingere i valori fondanti della nostra comunità. La lotta alla criminalità passa anche dall’educazione, dalla cultura, dall’apertura di spazi come questo."

Il procuratore Domenico Guarascio ha evidenziato il valore dell’iniziativa: "Qui si coniugano tre promesse per una società migliore: l’uso di beni sottratti alla criminalità, l’investimento in cultura e il coinvolgimento dei giovani. Non c’è miglior connubio: restituire alla cittadinanza ciò che la criminalità aveva tolto, trasformandolo in un luogo di sapere e di crescita civile."

Commosso l’intervento di Anthony Lo Bianco, presidente dell’Associazione Valentia, che ha raccontato il difficile percorso di recupero del bene confiscato: "Quando siamo entrati, nel Natale 2023, ci siamo trovati davanti un immobile distrutto: niente infissi, cavi elettrici tagliati, tubature danneggiate. Era uno scenario spaventoso, ma abbiamo deciso di non mollare. Siamo giovani e abbiamo scelto di restare qui, di ricostruire un pezzo alla volta. Oggi la casa ha di nuovo gli infissi, gli impianti elettrici e idrici funzionano, e abbiamo installato gli allarmi. La cosa più bella? Sette ragazze del servizio civile, tutte di Isola di Capo Rizzuto, aprono ogni giorno le porte di questa Casa della Legalità. È un messaggio chiaro: questo bene confiscato torna a vivere e appartiene alla comunità."

Questa iniziativa, accolta con grande partecipazione dalle istituzioni e dalla cittadinanza, dimostra come anche nei territori più difficili la cultura e la legalità possano diventare strumenti di riscatto.


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