(VIDEO) Il messaggio di Antonio Nicaso ai giovani del Liceo Pitagora: "Senza Scorciatoie" per costruire un futuro libero dalla mafia

Ieri, lunedì 26 maggio, in occasione del trentatreesimo anniversario della strage di Capaci, il Liceo classico “Pitagora” di Crotone ha ospitato un incontro dedicato...

A cura di Redazione
27 maggio 2025 09:00
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“Senza Scorciatoie”: La Scuola della Costituzione del Pitagora di Crotone Impegnata nell’Antimafia

Ieri, lunedì 26 maggio, in occasione del trentatreesimo anniversario della strage di Capaci, il Liceo classico “Pitagora” di Crotone ha ospitato un incontro dedicato all’antimafia sociale. L’evento, intitolato “Capaci di Resistere – Senza Scorciatoie: Una storia per dire no alle ingiustizie”, ha visto la promozione di storie contro la criminalità organizzata, e la promozione di una cultura della legalità.

Ad aprire la manifestazione sono stati i saluti della dirigente Natascia Senatore, seguiti dall’introduzione di Rossella Frandina, docente del Liceo classico “Pitagora” di Crotone. La professoressa Frandina ha ricordato ai ragazzi presenti come la pedagogia dell’antimafia sia prassi, non semplice memoria.

Il giornalista de Il Quotidiano del Sud, Antonio Anastasi, ha dialogato con il protagonista dell’incontro, il professor Antonio Nicaso, docente di Storia sociale della criminalità organizzata alla Queen’s University. In collegamento web è intervenuto anche Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia dell’Unical. Hanno inoltre partecipato attivamente all’incontro il Team Insid3 out e gli studenti del Liceo classico “Pitagora” di Crotone.

Il focus centrale dell’incontro è stato il confronto tra idee e prassi attive nell’antimafia sociale, con l’obiettivo di elaborare una comune strategia educativa per contrastare la cultura mafiosa.

Durante il suo intervento, Antonio Nicaso ha parlato del libro scritto con Nicola Gratteri, “Senza scorciatoie”, i quali ragazzi hanno donato all’autore una versione a fumetto, molto apprezzato da Nicaso, visibilmente commosso. Per entrambi gli autori, come ha detto Nicaso, la scuola e la famiglia rivestono un ruolo determinante nella formazione di individui capaci di fare scelte giuste.

Nicaso ha poi espresso con forza l’importanza della memoria: “Per ricordare l’importanza della memoria. La memoria deve essere sovversiva, deve creare coscienza, responsabilità nei giovani che hanno raccolto il testimone di quella strage a Palermo.

Ha proseguito, evidenziando come la memoria non debba essere un mero ricordo passivo: “La memoria non è qualcosa che possa essere usata alla stregua di un santino. La memoria deve essere un processo di coscientizzazione, di consapevolezza, di prendere atto del territorio, e fare di tutto per cambiarlo.

Rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze, Nicaso ha affermato: “Spesso i giovani ci dicono cosa dobbiamo fare, e penso che debbano informarsi, essere utili al territorio, essere responsabili è infatti la risposta a questa domanda. Bisogna formare coscienza, d’altronde le mafie hanno bisogno di soldatini, la parola omertà proviene da obbedienza, più che da silenzio. Chi ha la possibilità tramite lo studio di avere la coscienza critica porta ciascuno di noi a scegliere da che parte stare. Lo studio è la risposta alla logica del reclutamento mafioso. Io e Nicola Gratteri portiamo tra i giovani l’importanza di fare delle scelte.

Infine, Nicaso ha concluso con una riflessione sul percorso da intraprendere: “C’era un bivio, l’indifferenza e la consapevolezza ed era facile tracciare la strada sbagliata. La famiglia e la scuola sono stati determinanti, con la voglia di fare qualcosa di buono per la nostra terra, senza scorciatoie, senza la logica di scendere al compromesso.

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